Si torna alle vecchie regole. Dal 1 aprile si torna al pagamento in 60 giorni delle cartelle esattoriali dopo il periodo di dilaziona a 180 giorni. Con la fine dell’emergenza Covid le regole tornano ad applicarsi come prima.
Con la fine dello stato di emergenza per la pandemia di Covid-19 al 31 marzo, il 1 aprile si apre con novità che non suonano affatto divertenti per i possessori di cartelle esattoriali. Durante la pademia, in particolare nelle ultime settimane del 2021, era stato introdotto il decreto fiscale che permetteva di ampliare la finestra di tempo entro cui pagare le cartelle esattoriali notificate tra il 1 settembre 2021 e il 31 dicembre 2021 a 180 giorni. In seguito la Legge di Bilancio 2022 ha prolungato questa modifiva anche per le cartelle esattoriali notificate tra il 1 gennaio 2022 e il 31 marzo 2022. Non essendo prevista una ulteriore proroga della misura, il 1 aprile si aprirà con il ritorno alle vecchie regole. Quindi l’obbligo di pagare le proprie cartelle esattoriali entro 60 giorni dalla notifica, salvo incorrere in more e/o sanzioni.
Dal 1 settembre 2021 a oggi le cartelle esattoriali notificate avrebbero avuto 180 giorni di tempo per essere pagate. Questo è stato concesso alla luce delle problematiche economiche che la pandemia aveva portato con se. Al 1 settembre, infatti, erano ancora molti a non disporre del denaro necessario per pagare i propri debiti arretrati. Con il decreto fiscale e in seguito con la Legge di Bilancio, si è deciso di prolungare i tempi di pagamento in modo da permettere a tutti di potersi mettere in pari. Inizialmente il tempo di pagamento era stato raddoppiato. Dai 60 giorni disponibili secondo la legge ne erano stati concessi 120, poi, con il complicarsi della situazione, si è deciso per gli attuali 180.
Dal 1 aprile si torna ai canonici 60 giorni di tempo per pagare i vecchi debiti con il Fisco. Se si dovesse ritardare nel pagamento, non avendo pagato le proprie cartelle esattoriali dopo 60 giorni dalla loro notifica, si incorre in:
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