Si puntata a risanare il periodo 2018-2019, ora per le cartelle esattoriali sta per arrivare la quarta rottamazione
Dopo le richieste di Forza Italia, 5Stelle e Lega, sta per arrivare la quarta rottamazione per le cartelle esattoriali. È una buona parte della maggioranza quella che sta spingendo il governo a prendere una posizione “più forte” sulla Pace fiscale.
Si tratta infatti della possibilità di saldare le cartelle esattoriali pagandole a rate e godendo di nuove concessioni. Come l’eliminazione di more, interessi e sanzioni, fino all’abbattimento di una buona parte del debito accumulato. Insomma, un’operazione per recuperare soldi che altrimenti anderebbero persi.
Per tutto il 2022, saranno aperti i termini per saldare le rate scadute. Queste, infatti, potranno essere pagate entro il 30 aprile 2022, nel caso in cui fossero in scadenza nel 2020. È ciò che viene stabilito da un recente emendamento al decreto Sostegni ter, approvato poi dalla commissione finanze del Senato.
Ulteriori scadenze sono state fissate rispettivamente al 31 luglio per le rate in scadenza nel 2021. Infine, le rate scadute nel 2022 devono essere pagate entro e non oltre il 30 novembre dello stesso anno. Dunque un’ampia concessione per coloro che non sono riusciti a saldare il proprio debito con il fisco.
Tuttavia, una sostanziale parte della maggioranza, come già detto ad inizio articolo, spinge per una quarta rottamazione delle cartelle esattoriali. L’intenzione sarebbe quella di coinvolgere i ruoli riferiti al biennio 2018-2019, i quali ad oggi sono esclusi dalle sanatorie previste.
Tuttavia, il ministero fa sapere che, per attuare un’ulteriore rottamazione, servono coperture finanziarie che arrivino fino ad 1 miliardo di euro. Risorse economiche che, in questo contesto di difficoltà economica dovuta al caro energia e al conflitto in Ucraina, non sono a disposizione.
Nonostante questo, però, i maggiori promotori di un’estensione della Pace fiscale restano fiduciosi e riferiscono che la sanatoria, alla fine, si farà. Ma segnali contrastanti arrivano dalla consulta, i cui giudici hanno affermato che, com’è riportato dal Messaggero, finita l’emergenza sanitaria “Dovranno essere evitati interventi di rottamazione o stralcio contrari al valore costituzionale del dovere tributario”.
Dunque, ad oggi nulla è davvero deciso e, nonostante una larga parte della maggioranza afferma di essere fiduciosa riguardo una rottamazione quater, gli ostacoli sembrano numerosi.
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