In attesa della riforma del Catasto, che ne aumenterà l’importo, l’IMU resta immutata. Spunta però un nuovo bonus collegato che potrebbe interessare a molti.
Nessuna modifica per quanto riguarda il pagamento dell’IMU 2022. Le procedure e gli importi rimangono gli stessi del 2020, così come il bacino di pagatori. Per la prima modifica seria all’IMU dovremo aspettare fino all’approvazione e successiva messa in atto della riforma del Catasto, che sta ancora subendo una dura opposizione in Parlamento. Per il momento i pagamenti dell’IMU rimangono immutati. Pagano la tassa tutti i possessori di un immobile oltre la propria abitazione principale. Questo significa che sono esclusi tutti coloro che sono in passesso unicamente della propria casa, a meno che quenta non rientri nelle categorie catastali A/1 per le abitazioni signorili, A/8 per le ville, e A/9 per caselli e palazzi di eminenti pregi artistici o storici. Quindi abitazioni di lusso per cui lo Stato richiede il pagamento di una tassa superiore. La tassa è sempre pagata dal proprietario dell’immobile e non dagli inquilini affittuari.
L’importo da pagare per l’IMU dipende dalla rendita catastale dell’immobile. Il calcolo di quanto occorre pagare deve essere fatto partendo da questa e moltiplicando per un coefficente che varia a seconda del tipo di immobile. Al risultato viene poi applicata un’aliquota che dipende dal Comune in cui è sito l’immobile. Questa è solitamente compresa tra lo 0,3% e lo 0,4%. La rendita catastale di un immobile può essere ricercata online tramite il portale del Catasto. Ogni nucleo familiare paga l’IMU sugli immobili di proprietà oltre all’abitazione principale, ma nel caso di una coppia separata, ma non divorziata con i coniugi che vivono in abitazioni separate la faccenda si complica. La Cassazione ha decretato che in questo caso saranno le persone che fanno parte del nucleo familiare, quindi la coppia di coniugi separati, a decidere su quale delle due abitazioni pagare l’IMU.
Nel 2022 e 2023 entrerà in vigore il Bonus IMU, indirizzato unicamente a commercianti e artigiani che decidono di avviare, proseguire o trasferire la propria attività in un piccolo comune. Artigiani e commercianti che avviano, proseguono o trasferiscono la propria attività in un comune con fino a 500 abitanti possono richiedere il bonus, per cui sono stati stanziati 10 milioni di euro per il 2022 e altrettanti per l’anno prossimo.