Cambiano le normative sui crediti riguardo il Superbonus. Aumentano i controlli e arrivano anche le multe, ecco cosa succede
Dopo le recenti truffe sgominate riguardo il Superbonus 110%, il governo ha deciso di intervenire per provare a limitare i danni. Si parla infatti di miliardi di euro truffati allo Stato, una situazione che di certo non è stata apprezzata dall’attuale governo Draghi. Dunque, l’esecutivo ha deciso di intervenire sul Superbonus, modificando alcune normative riguardo la cessione del credito. Non si potrà più cedere il credito a cascata: sistema che ha favorito le truffe di migliaia di imprese edili fasulle e improvvisate. Ma ecco cosa succede. Il governo ha deciso di intervenire sul Superbonus 110% dopo le numerose segnalazioni di frodi e truffe ai danni dello Stato. L’esecutivo è sembrato deciso nell’intervenire con alcune novità riguardo la cessione del credito, primo indiziato per quanto riguarda il sistema di frode messo in piedi da false imprese edili.
Dopo settimane di trattative, si è deciso di bloccare le cessioni a cascate, concedendo un massimo di tre cessioni del credito. Tuttavia, il governo ha voluto limitare i destinatari, indicando come possibili cessionari solo gli istituti finanziari o le banche. Dunque, ora il committente dei lavori potrà cedere il credito all’impresa, e quest’ultima potrà ancora cederlo a terzi. Tuttavia, rispetto al passato gli ultimi destinatari del credito non potranno a loro volta cederlo a terzi, ma potranno solo utilizzarlo in compensazione. Si vede scongiurato, dunque, la possibilità di bloccare migliaia di lavori considerati in regola.
In definitiva, il Governo ha deciso di concedere la cessione del credito fino ad un massimo di tre volte. Tuttavia, le restanti due cessioni, successive alla prima dovranno essere destinate solo a banche, imprese di assicurazioni autorizzate o società appartenenti ad un gruppo bancario. Questo meccanismo permetterà di rendere facilmente tracciabili le cessioni ed evitare ulteriori (già gravissime) truffe nei confronti dello Stato. Ogni cessione del credito, infatti, avrà un codice di identificazione che verrà riportato nelle comunicazioni all’Agenzia delle Entrate. Inoltre, il governo ha deciso di potenziare le sanzioni per chi violerà le norme riguardo il limite della cessione del credito. Per i professionisti che rilasceranno false dichiarazioni (come, ad esempio, le asseverazioni) è prevista una multa da 50.000€ a 100.000€ e la reclusione da 2 a 5 anni.