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Fisco

Bolli d’auto non pagati, quando smetteranno di chiederti i soldi

Published by
Francesca Staropoli

Ci sono dei rischi nel dimenticare o nel non pagare volutamente i bolli auto. Vediamo quali e come risolvere la situazione.

Le regole e le sanzioni per il pagamento dei bolli auto.

Se non si pagano i bolli auto nei tempi prestabiliti si va incontro a sanzioni che aumentano in modo tanto più incisivo quanto più tempo si lascia passare dalla deadline. Ecco dunque come fare per mettersi in regola con i pagamenti.

Il bollo auto è un’imposta regionale che a cui sono sottoposti tutti i proprietari di veicoli a motore. Si tratta di una tassa sulla proprietà, non legata al chilometraggio percorso dal mezzo, quindi questo non è un parametro utile a calcolarne l’importo.

Infatti l’ammontare dei bolli auto dipendono dalla potenza del veicolo e dalla classe ambientale di appartenenza. Essendo, come specificato sopra, una tassa regionale, le singole regioni poi applicano le proprie tariffe.

La scadenza del pagamento del bollo auto cade nei mesi di aprile, agosto e dicembre, ma può essere effettuato entro la fine del mese successivo all’Agenzia delle Entrate. Per i bolli in scadenza il 31 dicembre, per esempio, c’è tempo fino al 31 gennaio per pagarlo. Se l’auto è nuova, bisogna invece pagare il bollo entro lo stesso mese di immatricolazione.

Bolli auto, le sanzioni previste

Se non si paga l’imposta entro il termine richiesto, iniziano le sanzioni, che crescono secondo il seguente prospetto temporale:

  • Se si paga il bollo nei primi 14 giorni, la sanzione sarà dello 0,1% dell’imposta per ogni giorno di ritardo.
  • Pagando dal 15esimo al 30esimo giorno l’automobilista dovrà pagare invece 1/10 dell’imposta.
  • Se ci si mette in regola dal 30esimo al 90esimo giorno, la sanzione da pagare è dell’1,67% dell’imposta.
  • Un bollo auto pagato dal 90esimo giorno a un anno dalla scadenza viene invece maggiorato del 3,75%.
  • Trascorso un anno dalla scadenza del pagamento, il proprietario del veicolo è tenuto a pagare il 30% dell’imposta oltre agli interessi dello 0,5% per ogni 6 mesi di ritardo.

Se non si paga il bollo per tre anni consecutivi, infine, si incappa nell’avviso di notifica di avvio del procedimento. Se nei 30 giorni successivi il proprietario del mezzo non regolarizza la propria posizione, la Regione richiede la cancellazione d’ufficio del veicolo dall’archivio nazionale e dal Pubblico Registro Automobilistico, con ritiro della targa e della carta di circolazione da parte della Motorizzazione civile. Se il proprietario dell’auto continua a circolare con il veicolo radiato, scatta l’immediata confisca del mezzo.

La prescrizione

Dopo tre anni i bolli auto non pagati vanno in prescrizione. Il calcolo si fa partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui deve essere versata la tassa. Da quel momento in poi, l’Agenzia delle Entrate non può richiedere più di adempiere al pagamento di quella fascia temporale.

I tempi di scadenza della prescrizione sono fondamentali per la presentazione di un eventuale ricorso nel caso in cui venga presentata richiesta di riscossione nel periodo successivo ai tre anni.

L’annullamento per prescrizione si avvia solo se è il proprietario del veicolo a presentare ricorso. Può capitare di ricevere comunque la cartella di pagamento, inviata per errore. L’automobilista deve allora presentare ricorso alla Commissione tributaria provinciale entro 60 giorni dal ricevimento della notifica.

Per non vedere annullato il ricorso, è necessario anticiparlo con la richiesta di mediazione tributaria, versando l’atto all’ente che contesta il mancato pagamento, che ha 90 giorni per annullare la richiesta di pagamento. L’automobilista può anche proporre un ricorso in autotutela per prescrizione bollo auto. La richiesta di annullamento va inviata con raccomandata con ricevuta di ritorno o con posta elettronica certificata alla Regione o alla Agenzia delle Entrate. La risposta (non obbligatoria) può arrivare entro 30 giorni.

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