L’Italia continua a soffire fortemente per la guerra in Ucraina. Le conseguenze economiche del conflitto, in particolare sul fronte energetico potrebbero portare gli italiani a fare sacrifici per continuare a vivere.
La guerra in Ucraina infuria e dopo settimane di conflitto iniziano ad essere evidenti le conseguenze economiche anche per il nostro Paese. L’invasione di Putin, infatti, ha provocato effetti collaterali per quanto riguarda importazioni e costi dell’energia. Tutto questo ha portato ad un aumento di prezzi, soprattutto per gas e carburante, enormemente superiore a quelli che sono i livelli a cui ci eravamo abituati. La situazione economica, dunque, peggiora a vista d’occhio e l’Italia è ad un passo dall’austerity.
Se pensavamo di rimanere indenni dall’attacco che la Russia sta compiendo ai danni dell’Ucraina, ci sbagliavamo di grosso. Pur non essendo coinvolti direttamente nel conflitto, il nostro Paese dovrà subire danni economici molto seri per quanto riguarda i costi dell’energia. L’approvvigionamento di gas, come abbiamo potuto vedere negli ultimi giorni, dipende soprattutto dalle importazioni di altri Paesi. Quello russo, infatti, rappresenta circa il 40% del nostro gas importato dall’estero, cosa che ci rende particolarmente dipendenti dal Paese di Putin. A peggiorare le cose, inoltre, sono le sanzioni emesse da Usa ed Unione Europea nei confronti della Russia che, purtroppo, colpisce in parte anche noi. Dunque, è necessaria una soluzione immediata che punti a mitigare i danni, anche perché l’Italia è ad un passo dall’austerity.
Proprio per questo c’è stato un consiglio dei ministri per affrontare la questione. Si prospetta, infatti, uno scenario che prevede il risparmio di gas ed elettricità, affrontato direttamente dal Nisp (Nucleo Interministeriale Situazione e Pianificazione), in quanto gabinetto di guerra. Il problema dell’Italia e dell’Europa pare essere quello degli approvvigionamenti, in particolare, come specificato dal ministro Giorgetti: “C’è un problema di mangime e sementi per i nostri animali. Oltre ad acciaio e argilla. In generale, tutto ciò che arriva da Russia, Ucraina e dalla rotta Est-Ovest”. Al momento non possono che esserci soluzioni a breve termine, le quali prevedono un sostanziale risparmio di energia. Secondo quanto riporta Open, è ormai prossima la decisione di abbassare drasticamente le luci di monumenti e palazzi, mentre le strade rimarranno illuminate. Si provvederà ad abbassare di un grado i sistemi di riscaldamento, soprattutto al Sud e puntare sulle scorte, che dovrebbero bastare fino a maggio. Con la speranza che il caldo primaverile arrivi il prima possibile.