Iniziano ad arrivare le conseguenze delle sanzioni: previsto un razionamento di cibo e materie prime. Ecco cosa potrebbe accadere
L’invasione russa in Ucraina continua e le battaglie si fanno sempre più aspre e cruente. Se da un lato c’è un popolo che si difende da un aggressore molto più forte e preparato, dall’altro c’è un mondo occidentale che non può restare a guardare cadere un popolo sovrano “europeo”.
Se l’intervento militare, per ora, è escluso, l’unica cosa che può fare l’Europa, insieme agli Stati Uniti e a tutto il resto del mondo occidentale, è quello di emanare sanzioni alla Russia. Tuttavia, le conseguenze potrebbero riguardarci da vicino: è previsto un razionamento di cibo e materie prime. Ecco cosa potrebbe accadere a breve.
Razionamento di cibo: ecco cosa potrebbe accadere
Le sanzioni che l’Europa ha emanato nei confronti della Russia avranno certamente un risvolto, anche a breve, per quanto riguarda l’Italia e altri Paesi dell’Unione. In particolare, si prospetta una larga carenza di materie prime, con prezzi del carburante e gas che aumenteranno ancora.
La guerra tra Russia e Ucraina sta producendo conseguenze pericolose anche per il settore dell’alimentare. La carenza di prodotti e l’aumento dei costi dell’energia porterà certamente ad un razionamento di cibo: ecco quindi cosa potrebbe accadere a breve.
L’agroalimentare italiano sta particolarmente soffrendo questa complicata situazione socioeconomica. Il mercato potrebbe bloccarsi a causa della mancanza di approvvigionamento di forniture di cereali e di olio di semi di girasole. Un allarme lanciato da Assitol, che avverte come, entro la fine del mese, si arriverà ad un completo esaurimento di olio di girasole.
Ad aumentare la preoccupazione c’è anche l’allarme cereali. Il 20% delle importazioni di grano nell’Unione Europea arriva proprio dall’Ucraina. Il governo ha deciso di bloccare le esportazioni, ciò vuol dire che si andrà in contro ad un aumento dei prezzi della pasta e un vero e proprio razionamento.
Ma non è finita. La crisi comprenderà anche altre materie prime, come zucchero, sale e carne, oltre a segale e miglio. Tutti prodotti bloccati in Ucraina fino alla fine del 2022. Da questa situazione, la diretta conseguenza sarà l’aumento dei prezzi delle scorte disponibili.
Effetti che hanno già iniziato a manifestarsi nel nostro Paese. In alcuni supermercati, infatti, inizia a scarseggiare l’olio di girasole, mentre a peggiorare la situazione è lo sciopero degli autotrasportatori per via del caro benzina.