Il costo in ascesa del carburante continua a creare disagio. Assalto ai supermercati e scorte per una paralisi di 15 giorni.
In Sardegna viene indetto uno sciopero degli autotrasportatori e l’intera isola va in psicosi
Le imprese di trasporto merci sono tra le più colpite dai problemi con l’aumento del prezzo del carburante. Il settore stava già affrontando dei problemi a causa della mancanza di personale e l’aumento della benzina complica ancora di più le cose. Per richiamare attenzione su un settore che sta venendo lasciato in balia degli eventi, l’associazione Trasportounito, che indice un’assemblea per organizzare una sospensione dei servizi delle aziende di autotrasporto prevista per lunedì 14 marzo. L’associazione ha detto che non si tratta di uno sciopero, né di una rivendicazione specifica, ma di una iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore.
L’assemblea, tenutasi in Sardegna, si chiude con questa conclusione. Tuttavia quella sera stessa un audiomessaggio di un autotrasportatore viene diffuso sui social network e diventa rapidamente virale. Il protagonista del messaggio audio parla di uno sciopero di 15 giorni degli autotrasportatori sardi. Uno sciopero di tale entità avrebbe di fatto paralizzato l’intera isola. I portavoce dell’organizzazione di questo sciopero fanno notare che lo sciopero sarà volontario, ma il messaggio mandato è che le compagnie di autotrasporto sono disposte a paralizzare la Sardegna intera, bloccando l’arrivo di generi alimentari per un periodo non indifferente, pur di attirare l’attenzione sul problema dei carburanti. Intanto il messaggio è diventato talmente virale che molti privati cittadini, presi dal panico per la possibilità di trovare gli scaffali vuoti nei supermercati, hanno preso d’assalto gli alimentari di tutta la regione.
Il problema dell’aumento dei costi del carburante si sta rivelando particolarmente pesante sulle isole. A causa dei problemi logostici di rifornire le isole sia grandi come Sicilia e Sardegna, ma sopratutto piccole, sta portando il carburante a salire a cifre vertiginose. Il caso più preoccupante è Ischia, dove il disel è arrivato a costare 2,608 euro al litro, mentre la benzina 2,518 euro al litro. In questo contesto, i problemi delle imprese di trasporto merci, che devono far fronte a rifornimenti continui di autoarticolati che consumano grandi quantità di carburante, sono facilmente calcolabili.