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Pensione più alta, non è impossibile: come fare domanda per il ricalcolo

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Francesca Staropoli

L’INPS recepisce una sentenza della Corte Costituzionale sulla pre-pensione per i disoccupati. Di cosa si tratta?

Ecco chi potrà ricevere una pensione più alta secondo l’INPS.

Con la circolare n°88/2022 l’Inps comunica di aver recepito a livello operativo i principi contenuti nella sentenza n. 82 del 2017 della Corte Costituzionale. Quest’ultima tutela quei lavoratori che sono andati in pensione e si sono visti tagliare l’assegno pensionistico a causa di periodi di disoccupazione nei cinque anni precedenti il primo trattamento ricevuto.

Tali soggetti potranno richiedere la neutralizzazione per avere un assegno più alto. La neutralizzazione riguarda i periodi contributivi per disoccupazione riferiti alle ultime 260 settimane di contribuzione precedenti alla decorrenza della pensione.

La sentenza dichiara che è costituzionalmente illegittimo l’ottavo comma dell’articolo 3 della legge 29 maggio 1982, n. 297, in materia di “Disciplina del trattamento di fine rapporto e norme in materia pensionistica”, per contrasto con gli articoli 36, primo comma, e 38, secondo comma, della Costituzione.

L’illegittimità è dovuta alla mancata previsione, da parte della norma in questione, del riconoscimento di un assegno pensionistico che non tenga conto dei periodi di disoccupazione per chi ha già maturato il diritto alla pensione.

Secondo la Corte Costituzionale, “quando il diritto alla pensione sia già sorto in conseguenza dei contributi in precedenza versati, la contribuzione successiva non può compromettere la misura della prestazione potenzialmente maturata, soprattutto quando sia più esigua per fattori indipendenti dalle scelte del lavoratore”.

Questi fattori indipendenti dalla scelta del lavoratore possono essere, per esempio, i casi in cui il soggetto perde il lavoro involontariamente.

Pensione, le ultime comunicazioni INPS

L’Inps comunica, con questa circolare, di aver recepito a livello operativo i princìpi contenuti nella sentenza, n. 82 del 2017.

La novità si rivolge ai soggetti per cui, nelle ultime 260 settimane di contribuzione antecedenti la decorrenza della pensione, siano rilevati periodi di contribuzione per disoccupazione non necessari per il raggiungimento dei requisiti minimi per la pensione. Chi rientra in questi parametri potrà dunque richiedere la neutralizzazione così da ottenere un assegno più alto.

Francesca Staropoli

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