Come se non bastasse il ribasso del calcolo delle pensioni di gennaio e febbraio, questo mese un altro errore a portato a importi più bassi per i beneficiari. L’INPS ha provveduto a informare dell’errore e a rimediare.
Dopo il problema di comunicazione che ha portato all’errore nei ricalcoli degli importi delle pensioni di gennaio e febbraio, l’INPS annuncia che un altro errore, stavolta tecnico, dei sistemi di calcolo hanno fatto si che l’importo di febbraio del reddito di cittadinanza sia in molti casi errato. A quanto pare si è trattato di un problema tecnico del sistema di calcolo automatico dei computer dell’INPS, che ha portato al calcolo sbagliato dell’importo del reddito di cittadinanza di febbraio, che sta venendo distribuito in questi giorni.
L’INPS si è già scusata profondamente per l’accaduto e ha disposto tutte le misure necessarie perché i beneficiari del reddito di cittadinanza possano recuperare i soldi persi il prima possibile. In realtà la platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza toccati da questo errore è un’esigua minoranza del totale e gli uffici dell’INPS hanno già individuato profili a cui far arrivare un rimborso pari a quanto mancante dalla mensilità di febbraio a causa dell’errore. Il rimborso verrà corrisposto a chi è stato penalizzato dall’errore dei computer dell’INPS con la mensilità di marzo. Questo significa che se siete tra coloro che questo mese vedranno un importo molto più basso del solito sulla carta del reddito di cittadinanza, non serve preoccuparsi, il rimborso arriverà il mese prossimo con una ricarica molto più alta del normale.
Sembra che l’errore che ha causato questo caos proprio a ridosso del pagamento del reddito di cittadianza di febbraio non sia stato un errore umano. A quanto fatto sapere dall’INPS, si è trattato di un tilt completo dei computer occorso durante la lavorazione dei dati per il calcolo degli importi, cosa che ha compromesso il lavoro delle macchine, portando a un calcolo errato e, di conseguenza, una errata erogazione del contributo statale. L’INPS fa sapere che, anche se non si riesce a capire se si è stati vittima di questo errore, è possibile controllare se si rientra tra i casi tramite il sito MyINPS.