Casa ristrutturata a spese dello Stato, il sogno è finito. E ora arrivano gli arresti
Published by
Francesca Staropoli
3 anni ago
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il dl relativo a bonus edilizi e Superbonus: le novità e la stretta sulle violazioni alla ristrutturazione della casa.
Fonti del governo sostengono che sia stato approvato all’unanimità il nuovo decreto sulle cessioni dei crediti legati ai bonus edilizi. Tra questi, anche il Superbonus.
La novità più rilevante in materia di Superbonus arriva senza ombra di dubbio con il rischio di arresto per il tecnico che deve effettuare il controllo delle asseverazioni utili a ricevere i bonus edilizi. Infatti, il tecnico abilitato che “espone informazioni false o omette di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla effettiva realizzazione”, oppure “attesta falsamente la congruità delle spese” può finire in carcere per un periodo compreso tra i due e i cinque anni, oltre che ricevere una sanzione compresa tra i 50 e 100mila euro. La pena aumenta ancora “se il fatto è commesso per conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri”.
Casa e Superbonus, cosa dice il decreto
Le novità a cui bisognerà attenersi sono contenute nel decreto che introduce “misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia”. Lecessioni dei crediti sono diventate tre (rispetto all’unica consentita prima di questa modifica). Un aumento di due cessioni, quindi, da effettuare a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo. Banche, società quotate in Borsa e società vigilate dalla Consob diventano così soggetti in grado di erogare gli sconti.
Ci sarà inoltre un codice identificativo univoco per ogni credito, da indicare nelle eventuali successive cessioni: un modo per tracciare le cessioni ed evitare frodi ai danni dello Stato. Le disposizioni si applicheranno alle cessioni inviate all’Agenzia delle Entrate a partire dal 1° maggio 2022.
Nella riunione del Consiglio dei Ministri c’è stato infine l’ok a una misura che garantisce formazione e maggiore sicurezza per chi lavora nei cantieri, proposta dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando. Secondo la norma, si subordina la concessione dei bonus edilizi all’applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore stipulati dalle organizzazioni più rappresentative di ognuno.