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Nuove regole sui conti correnti, le cose che non puoi trascurare nel 2022

Published by
Riccardo Magliano

Il Fisco ha posto una serie di nuove regole sui controlli dei conti correnti. A partire da quest’anno, ci saranno altri elementi da conoscere per evitare che il Fisco ficchi il naso nei nostri affari.

Ormai da anni la lotta all’evasione fiscale è diventata una priorità per i governi in carica. L’Agenzia delle Entrate, l’ente preposto ai controlli fiscali, viene così dotato di possibilità sempre migliori di effettuare accertamenti sui conti correnti dei contribuenti. La metodologia di controllo è affidata a un decreto del Ministero dell’Economia non ancora effettivo (perché in bozza), ma pare che si basi sull’incrocio di banche dati che dovranno generare un database di analisi dei soggetti a maggior rischio fiscali, e uno di controllo che farà avviare l’accertamento fiscale nei confronti dei soggetti che corrispondono ai criteri di rischio. Anche il modello ISEE è uno strumento di cui il Fisco si serve per compiere i suoi controlli. Questo avviene già dal 1° gennaio 2020, quando è partita la sperimentazione della DSU precompilata. Il Fisco si concentra in particolare su saldo e giacenza media di libretti postali, conti correnti e assegni, quindi sul patrimonio mobiliare del nucleo familiare, verificando anche le cifre.

Ci sono inoltre due strumenti che aiutano l’Agenzia delle Entrate a controllare efficacemente anche le società. Stiamo parlando della superanagrafe e del risparmiometro. Grazie al risparmiometro (o evasometro) il Fisco è in grado di verificare la coerenza tra i risparmi presenti sul conto corrente e i redditi dichiarati. Se lo scostamento tra entrate e uscite supera il 20% scattano i controlli. L’algoritmo prenderà in considerazione anche gli anni fiscali precedenti a quello fiscale corrente. Altri controlli possono scattare nel caso in cui si verifichino operazioni bancarie di importo superiore ai 5000 euro, sia in entrata che in uscita.

Vi è poi la superanagrafe: essa consiste in un database che contiene i dati sia dell’Agenzia delle Entrate che della Guardia di Finanza. Dunque il fisco entrerà in possesso di informazioni come la giacenza media, i movimenti in entrata e in uscita e il saldo iniziale e finale dell’anno considerato per individuare più facilmente scostamenti sui conti correnti.
Dal 2022 questo strumento è in uso anche per i conti correnti delle persone fisiche.

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