Dopo un’ iniziale bocciatura dell’emendamento a inizio gennaio, lo Stato ha approvato una misura di sostegno diffusamente richiesta da chi necessita di uno psicoterapeuta.
La scelta del governo di non approvare il bonus psicologo a gennaio è stata ribaltata dopo l’approvazione dell’emendamento che lo prevede all’interno del decreto legge Milleproroghe. A confermare la decisione sono state le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera.
La misura prevista aiuterà a fronteggiare una ormai diffusa e riconosciuta fragilità psicologica nella società, erede della pandemia.
Ansia, stress, sintomi depressivi, isolamento hanno inciso e stanno incidendo fortemente nelle vite di persone dal momento in cui il virus ha stravolto i nostri stili di vita.
Nella relazione tecnica che dettaglia motivazioni e cifre decise per il provvedimento si legge che il calcolo dei milioni di euro messi a disposizione per la misura “bonus psicologo” si basa sul fatto che, mediamente, la spesa minima da affrontare per una seduta di psicoterapia è di 50 euro.
Da questo assunto derivano quindi le cifre del finanziamento: con un bonus che può arrivare fino a 600 euro, sarà possibile coprire dodici sedute. lo stanziamento complessivo del sostegno è invece di 20 milioni, di cui una metà per rafforzare le strutture sanitarie e l’altra metà per erogare gli assegni.
Potranno chiedere il bonus le persone con ISEE inferiore a 50mila euro. Non sono invece ancora certi i requisiti da avere al momento della richiesta, l’entità del bonus e le modalità di presentazione della domanda. Questi saranno stabiliti grazie a un decreto concordato tra i ministri della Salute e dell’Economia entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge.
Il Codacons ha mosso una critica alla misura, sottolineando la mancanza di una piano strutturale per la salute mentale, e parlando del bonus come di una misura che coprirà una domanda solamente nel breve periodo, tagliando fuori quelle persone che invece necessitano di percorsi di cura lunghi per ritrovare il loro benessere psicologico.
L’ordine nazionale degli psicologi è dello stesso avviso anche se riconosce che questo bonus è un primo e importante cambio di passo. “L’esigenza – spiega il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, David Lazzari – è quella di creare servizi ad hoc nelle Asl, oggi carenti. Abbiamo proposto di istituire consultori psicologici nei distretti e nelle Case di comunità lo psicologo di base, che rappresenta un avanzamento culturale importante, e dovrà porsi come punto riferimento per il benessere mentale, così come il medico di famiglia lo è per la salute fisica”.
Questo, secondo Lazzari, rappresenterebbe un avanzamento culturale importante, da affiancare all’aumento del numero di psicologi nel settore pubblico, per il quale oggi si conta uno psicologo ogni 1200 abitanti.
Francesca Staropoli
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