Controlli del Fisco, 8 mila persone sono in cima alla lista

Dal momento in cui il Fisco ha cominciato a ficcare il naso anche all’estero, nessuno è più al sicuro. Al via la caccia ai falsi residenti a Montecarlo, Svizzera e Lussemburgo. 8.000 italiani sotto indagine.

Con l’avvento del 2022 sono state intensificate e non di poco le ispezioni del Fisco sugli italiani all’estero. La lotta all’evasione fiscale si è fatta perticolarmente aspra sotto il Governo Draghi ed ecco che la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate cominciano a fare controlli sugli italiani anche all’estero. Questo perché sono molti coloro che in passato si sono approfittati della poca autorità che il Fisco italiano può esercitare in paesi stranieri per evadere le tasse. Ci sono stati recentemente dei casi di persone che percepivano il reddito di cittadinanza pur avendo lavoro in Svizzera. Stavolta i controlli si spostano nel Principato di Montecarlo, in cui molti italiani hanno residenza. Il Fisco vuole scoprire quanti di questi effettivamente abitino nel pricipato e quanti invece fingano soltanto per evadere le tasse italiane.

Il Fisco ha avviato le indagini su quello che fino a poco tempo fa era uno dei paradisi fiscali preferiti dagli italiani. Montecarlo è la meta di moltissimi vip e ricchi italiani che approfittano della bassissima, quasi nulla, tassazione del principato per poter guadagnare senza dover pagare imposte sui redditi. Tra questi ci sono imprenditori, finanzieri e sportivi, per un totale di circa 8.000 persone che dichiarano di vivere ed operare nel principato di Montecarlo e che adesso dovranno dimostrare di farlo davvero o rischiano di essere tacciati di evasione fiscali e per questo puniti.

Nel mirino sono anche altri paradisi fiscali molto utilizzati dagli italiani. Svizzera, Lussemburgo, Liechtenstein ed Emirati Arabi sono paesi in cui molti italiani dichiarano di abitare ed operare e il Fisco vuole vedere chiaro anche su questi profili, per un totale di quasi 700.000 persone, la stragrande maggior parte delle quali dichiara la residenza in Svizzera. I vari accordi raggiunti con la Guardia di finanza di inizio gennaio hanno agevolato la possibilità di questi controlli. Adesso il Fisco può richiedere informazioni ovunque e i cosiddetti paradisi fiscali sono molto meno sicuri che in passato per gli evasori.

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