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Economia

Blocco del conto corrente, c’è una buona notizia

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Francesca Staropoli

Una sentenza della Corte di Cassazione introdurrà un’importante modifica che riguarda il blocco del conto corrente in una determinata situazione.

Cosa dice la sentenza della Cassazione riguardo al blocco del conto corrente in alcuni casi.

Tra i casi in cui le banche e Poste Italiane possono bloccare un conto corrente c’è quello della morte dell’intestatario del conto. Questa procedura momentanea blocca i poteri di firma anche nel caso in cui il conto corrente sia cointestato.

Ebbene, una sentenza della Corte di Cassazione introdurrà una modifica alla regola secondo cui il blocco del conto corrente dell’intestatario defunto non potrà più essere effettuato se esso risulta cointestato a firma disgiunta.

In questo modo la persona cointestataria potrà comunque decidere di compiere operazioni sul conto anche dopo la morte dell’altro titolare del conto, in base al principio secondo cui ogni cointestatario ha diritto a svolgere operazioni di accredito e di addebito del conto. Quindi il cointestatario in vita può anche decidere di prelevare l’intera somma presente sul conto.

Conto corrente a firma disgiunta, cos’è

Quando un conto corrente è cointestato a firma disgiunta, ogni persona intestataria del conto ha il potere di effettuare movimenti, pagamenti, prelievi, bonifici, ecc, senza autorizzazione obbligatoria da parte degli altri intestatari. E la decisione della Cassazione va a tutelare proprio la natura di questo tipo di conto: è giusto che anche in caso di morte di uno dei titolari, l’altro ne possa disporre perché i soldi sono anche di quest’ultimo.

Dunque, la banca che fino ad ora in questi casi avviava la procedura di blocco del conto per non rischiare vizi nei confronti degli eredi del defunto, adesso non lo potrà più fare e non sarà comunque responsabile nei confronti degli eredi del defunto nel caso in cui il cointestatario in vita decida di prelevare il saldo rimanente.

In tutti gli altri casi (cioè in caso di conti non a firma disgiunta), alla morte di una persona intestataria o cointestataria la banca avvia il procedimento di blocco del conto corrente.

In questi casi, il procedimento di sblocco si può intraprendere presentando alla banca una copia di dichiarazione di successione registrata all’Agenzia delle Entrate, più una serie di documenti:

  • certificato di morte rilasciato dal Comune dove è avvenuto il decesso;
  • atto di notorietà o dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà;
  • dichiarazione di successione o certificato di eseguita dichiarazione e relativo pagamento dell’imposta con il dettaglio dei beni e dei valori dichiarati, compreso il conto corrente del defunto;
  • copia conforme del verbale di pubblicazione o di attivazione del testamento, in presenza di testamento.

Francesca Staropoli

 

 

 

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