Da opportunità per il mercato dell’edilizia e la ripresa economica, il Superbonub 110% si sta trasformando in un incubo. Le nuove regole per evitare truffe ai danni dello Stato stanno rendendo molto complicata l’attuazione di alcune operazioni.
Il decreto Sostegni ter ha portato con se una serie di modifiche alle regole legate al Superbonus 110%. Queste regole hanno dato uno scossone non indifferente a come le società di costruttori applicano il Superbonus, in particolare per quanto riguarda la cessione del credito. Con la cessione del credito per il Superbonus bloccata a una sola cessione per ogni richiesta, i costruttori si ritrovano bloccati nelle loro operazioni. La prolematica più grande è quella relativa alle richieste di lavori per Superbonus arrivati a ridosso della data del cambio delle regole, verificatasi il 1 febbraio. In particolare per tutte le richieste di gennaio c’è molta confusione su come applicare le procedure.
In breve, tutte le procedure legate ai bonus rischiano di essere bloccate e questo impensierisce i costruttori edili. Intanto si stanno già vedendo segnali di rallentamento, specialmente nelle scorse settimane. In più desta preoccupazione del passo indietro di alcuni istituti bancari, che hanno deciso per il blocco di tutte le cessioni del credito. Una di particolare importanza è Cassa depositi e prestiti, la società per azioni sotto il controllo del Ministero dell’Economia, con la possibilità che anche Poste Italiane segua la stessa decisione.
A difende la bontà delle nuove regole il premier Mario Draghi e il Ministro dell’Economica Daniele Franco, che recriminano a chi ha scritto la legge del Superbonus la mancanza di controlli nelle operazioni. Secondo Draghi chi sta adesso cercando di far andare avanti comunque il Superbonus non starebbe considerando quanto la mancanza di controlli prevista in origine dalla legge sia deleteria per le operazioni di costruzione e vada modificata. Il Ministro Franco ha aggiunto che l’intenzione è quella di far funzionare il Superbonus, ma in condizioni di sicurezza. Secondo chi difende il bonus, invece, come il membro del M5S Riccardo Fraccaro, Draghi sta sbagliando nell’indicare il Superbonus 110% come origine delle recenti truffe ai danni dello Stato. Secondo Fraccaro i controlli originali sul Superbonus sono sufficienti e le truffe denunciate dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle entrate sono relative ad altri bonus.