Quanti soldi avrò se vado in pensione nel 2022

Quest’anno le opzioni per andare anticipatamente in pensione sono state molto modificate, ma c’è ancora la possibilità di chiudere con il lavoro prima dei 60 anni. Ecco come.

Ogni forma di pensionamento anticipato, che si tratti di Quota 100, la futura Quota 102, l’Ape Sociale, Opzione Donna o la futura, se verrà approvato il progetto, Opzione Tutti, si basano su un principio comune: il lavoratore va in pensione prima di quando previsto, ma con un assegno mensile inferiore rispatto a se fosse andato in pensione di vecchiaia. La nuove possibilità che si sta discutendo all’interno delle istituzioni in questi giorni non è differente. La nuova proposta di pensionamento anticipato, nome transitorio: Opzione Tutti, permette a tutti i lavoratori di usufruire dell’opzione di pensionamento anticipato fino a oggi appannaggio unico delle lavoratrici donne, con tutti i pro e contro del caso.

L’abbassamento dell’importo dell’assegno di pensione per chi va in pensionamento anticipato è dato dal diverso calcolo dei contributi necessari per raggiungere la pensione. Il ricalcolo dell’assegno della pensione verrebbe fatto solo sulla base dei contributi versati, non tenendo quindi conto degli anni retributivi antecedenti al 1996, prima della riforma Dini, che avrebbero aumentato l’importo perché elaborati sulla base degli ultimi stipendi ricevuti. Il ricalcolo fatto in questo modo fa si che l’assegno della pensione anticipata sia dal 20% al 27% più basso rispetto a una pensione di vecchiaia ottenuta a 67 anni. Il positivo di tutto questo è che la pensione arriverebbe con fino a 5 anni di anticipo.

Una previsione fatta da smileconomy mostra come un cittadino che nel 2021 ha 62 anni e 37 di contributi non potrebbe accedere al pensionamento anticipato per Quota 100, ma l’anno dopo, maturati i 38 anni di contributi, dovrebbe attendere i 64 anni di età anagrafica per accedere al pensionamento con Quota 102. Sempre che sia ancora attiva nel 2023. Nel caso in cui Opzione Tutti fosse già operativa, il cittadino preso in esame potrebbe andare in pensione anche subito, vedendo però decurtato il proprio assegno, che scenderebbe da 1180 euro al mese a 934 euro al mese, una perdita del 21%.

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