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Fisco

Movimenti della carta di credito e patrimonio immobiliare, così il Fisco inizierà le verifiche

Published by
Gianluca Merla

Dopo l’ok del Garante della privacy, arriva il via libera per i nuovi controlli del Fisco su movimenti della carta di credito e patrimonio immobiliare

Arrivato l’ok del Garante della privacy, cambiano le modalità di controllo che il Fisco potrà fare, riguardo i movimenti della carta di credito e il patrimonio immobiliare, grazie all’utilizzo dei dati. Si tratta di controlli incrociati che l’Agenzia potrà condurre su conti correnti e carte di credito.

L’intenzione è quella di raggiugere l’obiettivo indicato sul PNRR riguardo il contrasto delle frodi fiscali. Un traguardo ambizioso che il governo vuole raggiungere grazie all’utilizzo di alcuni dati che permettono la tracciabilità dei movimenti bancari.

Iniziano i controlli del Fisco su carta di credito e patrimonio immobiliare

L’Agenzia delle Entrate ha ricevuto il via libera da parte del Garante della privacy riguardo la possibilità di realizzare un dataset dei contribuenti, con lo scopo di ottimizzare i controlli antifrode. Attraverso l’utilizzo di particolari algoritmi, infatti, il Fisco potrà effettuare controlli mirati su soggetti particolarmente sospetti.

Si tratta di un’iniziativa che rivoluziona il modo di effettuare indagini fiscali e che, inevitabilmente, rappresenta un impatto sulla privacy di milioni di italiani. Proprio su questo aspetto, infatti, si è espresso l’Autorità Garante della Privacy, che però ha dato il via libera alla sperimentazione, che partirà probabilmente nel prossimo inverno.

In definitiva, il nuovo progetto consiste nella realizzazione di due dataset, uno di analisi e un altro di controllo. Questo strumento permetterà quindi di immagazzinare dati preziosi, con lo scopo di ottimizzare i controlli.

Il primo dataset servirà a realizzare una lista mediante criteri di rischio fiscale, i quali includono una certa categoria di contribuenti. Si tratta di dati sui conti correnti, utenze, spese e patrimonio immobiliare. Nello specifico:

  • Mutui e assicurazioni attive;
  • Dichiarazione di redditi;
  • Movimenti sulla carta di credito;
  • Presenza di eventuali controlli o accertamenti;
  • Patrimonio mobiliare e immobiliare.

Per quanto riguarda, invece, il secondo dataset, questa prenderà in considerazione tutti gli utenti inclusi nella prima lista. Coloro che, nel primo dataset verranno segnalati come contribuenti “a rischio”, saranno soggetti a controlli mirati.

Secondo una prima bozza del decreto, i dataset in questione saranno conservati dal Fisco per 10 anni. Inoltre, per tutelare il più possibile la privacy dei contribuenti, i nominativi saranno posti ad un processo di pseudonomizzazione.

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