Cessione dei crediti, così ora tentano di salvare il Superbonus

Dopo i dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate sulla frode al Superbonus, è in arrivo un decreto riguardante la cessione dei crediti. Vediamo che impatto può avere sul Superbonus 110%.

Cessione dei crediti, così si tenta di salvare il Superbonus
Il prossimo CdM discuterà il decreto correttivo che dovrebbe alleggerire la stretta sul Superbonus.

Martedì 15 febbraio è il giorno in cui si prevede la discussione in Consiglio dei Ministri relativamente al decreto correttivo sulla cessione dei crediti. I tempi di discussione dovrebbero essere stretti poiché tale decreto dovrebbe diventare un emendamento al decreto Sostegni Ter, e quest’ultimo deve essere convertito in legge entro marzo.

Con il Decreto sostegni ter, all’articolo 28, che impone il limite di un solo passaggio per la cessione del credito, il governo ha cercato di mettere un freno ai meccanismi fraudolenti che hanno causato, stando ai dati rilevati finora, 4,4 miliardi di euro di crediti d’imposta inesistenti.

Ciò ha però un’evidente ripercussione sui cittadini che sfruttano il Superbonus per ristrutturare casa e che non possono più optare per la cessione del credito, ma anche sulle imprese che si sono viste bloccare lavori già commissionati.

Le proteste arrivano anche dal fronte politico: Lega e M5S (quest’ultimo, fautore del Superbonus 110%), chiedono di giungere al più presto ad una misura capace di mediare tra le esigenze contrapposte.

Cessione dei crediti, cosa può cambiare con il decreto

In seguito alla manifestazione dei disagi per i cittadini e per le imprese, il Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, ha affermato in un post su Facebook che porterà il tema del Superbonus 110% al tavolo del prossimo Consiglio dei Ministri, dove chiederà di prolungarne la durata per le monofamiliari, dopo due mesi in cui i lavori sono rimasti fermi.

Cessione dei crediti, la richiesta di Patuanelli
Il Ministro Patuanelli porterà la questione della cessione dei crediti in Consiglio dei Ministri.

Il decreto correttivo, se diventerà emendamento al Decreto Sostegni Ter, dovrebbe eliminare il divieto di cessione del credito a catena, entrata in vigore il 7 febbraio. La cessione potrà quindi avvenire, per le società dei gruppi bancari e per altri operatori che abbiano nel gruppo soggetti vigilati, tra banche e intermediari. In questo modo si configura un controllo a monte effettuato dalla Banca d’Italia, che può essere visto come una prima misura di compromesso.

Francesca Staropoli

 

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