Ad alcuni contribuenti potrebbe capitare di ricevere una multa da parte dell’Agenzia delle Entrate per presunta evasione. In base al tipo di comunicazione ricevuta, ci sono diversi modi per difendersi.
Le modalità di risposta alla ricezione della multa possono essere intraprese dal destinatario nel caso in cui gli sia comminata una sanzione senza prove che accertino l’avvenuta evasione fiscale da parte del contribuente.
Vediamo le azioni alternative da intraprendere nel caso in cui si verifichi questa eventualità:
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Se l’ufficio rettifica parzialmente l’importo della sanzione, riducendola, il termine per usufruirne comincia dalla data in cui la correzione è stata comunicata. Dopodiché il contribuente riceverà un nuovo modello F24 in cui potrà trovare il nuovo importo indicato.
Se il pagamento non viene effettuato dopo 30 giorni, l’Agenzia avvia la procedura di riscossione per recuperare imposta, interessi e sanzione piena, pari al 30%.
Se la comunicazione dell’Agenzia delle entrate è stata emessa a seguito di un controllo formale e non di un controllo automatico, essa può assumere un comportamento in parte diverso.
In questo caso essa può infatti segnalare all’ufficio di competenza gli elementi non considerati o valutati erroneamente. Se l’Agenzia delle Entrate rettifica la comunicazione, allora il contribuente rientra nella casistica precedente. Egli riceverà dunque un nuovo modello di pagamento, da effettuare entro 30 giorni.
Oltre questo termine, l’ufficio del fisco avvia la procedura di riscossione per recuperare l’imposta, gli interessi e la sanzione piena. In ogni caso, la presentazione dei documenti può avvenire anche utilizzando il canale Civis.
Se il contribuente vuole pagare solo una parte dell’importo richiesto non può utilizzare il modello F24 precompilato, ma deve compilarne un altro, con i codici tributo relativi alle somme da versare e il codice atto che trova nella comunicazione. Anche in questo caso è possibile compensare gli importi da versare con eventuali crediti.
Francesca Staropoli
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