L’Agenzia delle Entrate ha pronto un piano per contrastare l’evasione fiscale, con l’obiettivo di recuperare quasi 3 miliardi di euro entro la fine del 2022. Vediamo quali soggetti saranno sottoposti per primi a un controllo fiscale.
Centomila controlli: questo è il numero che l’Agenzia delle Entrate compirà per recuperare una parte dei miliardi di economia sommersa in Italia. L’ISTAT ha infatti stimato, per l’economia non osservata, un peso dell’11,3% sul PIL del Paese (dati riferiti al 2019).
Il PNRR, con il suo piano di amministrazione finanziaria progettato su una finestra temporale che va dal 2022 al 2024, prevede l’uso di strumenti digitali per permettere al fisco di controllare in modo più capillare e preciso alcuni soggetti. Ma in che modo?
Tramite le lettere di compliance, che invitano i contribuenti risultati non in regola a regolarizzare spontaneamente la propria situazione finanziaria, prima di passare ad un vero e proprio accertamento.
Il beneficio principale di questo strumento è dato dalla possibilità di avere sanzioni ridotte da pagare, ma anche dalla possibilità di comunicare meglio con l’Agenzia inviando i documenti necessari a chiarire eventuali giustificazioni della propria posizione fiscale irregolare.
Agenzia delle Entrate, a chi sono rivolti i primi controlli
Saranno i possessori di Partita IVA e le imprese i primi soggetti che passeranno al vaglio del Fisco, forte dell’aiuto fornito dal PNRR nell’uso diffuso della compliance per raggiungere l’obiettivo di recupero di queste somme considerevoli.
Questo strumento permette così di avvicinare Fisco e contribuenti, rendendo più efficiente la comunicazione e la qualità dei controlli, grazie al miglioramento della cooperazione tra banche dati e algoritmi di selezione da parte dell’Agenzia e grazie alla disponibilità della precompilata IVA annuale entro il 30 aprile 2023.
Le previsioni dell’Agenzia delle Entrate in merito ai numeri delle lettere di compliance che saranno inviate sono di 2,6 milioni, per un recupero di circa 2 miliardi e mezzo di euro. Per arrivare a questo obiettivo, dovrebbero essere centomila le imprese e i lavoratori autonomi da controllare.
Francesca Staropoli