INPS, bonus centri estivi: normativa non ancora aggiornata per il 2022, ma vediamo chi può richiederlo e come fare ad ottenerlo.
Al momento il bonus centri estivi non è aggiornato per l’anno corrente. Certamente risulta fondamentale capire, per le famiglie, se sarà riconfermato o meno quello che era stato disposto per l’anno 2021, in vista della prossima estate. Lo scenario presenta una spaccatura. L’emergenza del Coronavirus ha portato moltissimi bambini e ragazzi a rimanere chiusi in casa e da un altro punto di vista sono, invece, moltissimi i genitori che contano sui centri estivi perchè spesso costretti a lavorare anche nel periodo estivo, quindi, gli risulterebbe impossibile gestire i figli.
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Il dibattito è ancora aperto, non c’è nulla di definito. Resta da rispolverare cosa prevedeva il bonus precedente, in riferimento sia alle persone che potevano richiederlo che, all’atto pratico, al come era stata presentata la domanda per ottenerlo.
INPS: cosa prevedeva il bonus 2021
Nel 2021 a fonte della didattica a distanza reintrodotta per la pandemia e ridurre i contagi, molte famiglie si sono trovate in difficoltà ed il governo intervenne per stanziare delle risorse che potessero andare il loro soccorso. Le risorse erogate con il libretto famiglia erano state stanziate per finanziare:
- congedi
- babysitter
- centri estivi / centri con funzione educativa e ricreativa
- servizi integrativi ed integrativi per l’infanzia / servizi socio-educativi territoriali
La normativa era entrata in vigore con il Decreto Legge del 12 marzo 2021, approvato dal Consiglio dei Ministri. Il bonus rimase valido fino al 30 giugno 2021 e prevedeva un tetto di 100 euro settimanali, non oltre spendibili dai centri estivi con i requisiti adatti:
- presidio di pronto soccorso
- luoghi adeguati e abbattimento di barriere architettoniche
- conformità ai protocolli di sicurezza (sanità, incendi, impianti)
- presenza di locali idonei (spazi al coperto, spazi per consumare i pasti, spazi dedicati all’igiene e spazi esterni)
Chi poteva richiedere il bonus?
Il bonus era riconosciuto ai beneficiari: figli (anche orfani ed equiparati) dei titolari del diritto ossia:
- dipendenti e pensionati (pubblica amministrazione) iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici delle prestazioni sociali e creditizie.
- utenti pensionati della Gestione Dipendenti Pubblici.
Chi presentò la domanda di partecipazione al concorso, invece, risultava il richiedente.
Cosa serviva per presentare la domanda?
- SPID, CIE o CNS
- iscrizione al programma di accesso per i servizi di Welfare
- DSU
L’INPS verificava i requisiti. La domanda poteva essere accolta o respinta (invito a modificare i dati o ad integrare informazioni mancanti) ed il richiedente riceveva un SMS o una mail (non PEC). Con l’acquisizione di tutti i documenti necessari l’INPS provvedeva a pagare gli importi (all’epoca entro il 31 dicembre 2021).
Al momento non sappiamo con certezza se tutto rimarrà invariato anche per il 2022.