Continua a preoccupare il rincaro delle bollette. Dopo l’elezione del Presidente della Repubblica, i partiti continuano a far pressione sul Governo per nuovi interventi. Previsto un nuovo investimento di fondi sulla questione.
La questione urgente dei disagi portati dal rincaro delle bollette dell’energia sta interessando tutti. La problematica sta già colpendo le famiglie, soprattutto quelle economicamente più deboli, sia le aziende, alcune delle quali stanno già rischiano la chiusura. All’indomani dell’elezione del Capo dello Stato, che ha accentrato l’attenzione delle forze politiche, i partiti ricominciano a far pressione sul Governo per nuovi interventi contro i rincari dei costi dell’energia. Il Governo ha già stanziato un fondo di 5,5 miliardi di euro in bonus bollette, abbassamento o annullamento degli oneri di sistema e altri meccanismi atti a ridurre il costo dell’energia almeno per le famiglie più in difficoltà. Queste misure sembrano aver avuto un effetto relativo sulla situazione, cosa che porta alla necessità di nuovi interventi.
Mario Draghi ha già annuciato che verrà discusso al Consiglio dei Ministri della prossima settimana lo stanziamento di ulteriori fondi contro il caro bollette. L’entità di questo stanziamento sarebbe, secondo quanto dichiarato, pari o superiore a quello già stanziato in precedenza. Per finanziare questa operazione verrebbero utilizzati gli 1,5 miliardi di euro stimati dalla Ragioneria di Stato dalla restituzione dei cosiddetti extraprofitti delle rinnovabili prevista dal Decreto Sostegni Ter. Sommando questa cifra ad altre fonti di denaro derivanti dai fondi europei e dello Stato si arriverebbe, secondo la sottosegretaria al Tesoro Maria Cecilia Guerra, ad un investimento totale da 5 a 7 miliardi di euro.
Nonostante il primo intervento del Governo con il primo stanziamento dei fondi iniziali, la situazione delle bollette rimane critica. I calcoli mostrano che nel primo trimestre del 2022 ci sarà un aumento del prezzo delle bollette del 55% per l’energia elettrica e del 41,8% per il gas rispetto al trimestre precedente. Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, indica questo fenomento come un grosso problema per la ripartenza economica del paese dopo la pandemia. La ripartenza tanto augurata dopo la fine della parte più pericolosa della pandemia (ricordiamo che lo stato di emergenza si esaurisce alla fine di marzo) verrà sicuramente rallentata dal caro bollette, considerando anche che le aziende di medie e piccole dimenzioni saranno particolarmente toccate dal fenomeno.