Bisogna fare sempre molta attenzione ai controlli del Fisco. Ecco quali sono quelle categorie che saranno più a rischio nel 2022
Negli ultimi anni, i bonus e gli incentivi previsti dal governo sono stati molteplici. Questo è avvenuto soprattutto a causa della disastrosa situazione sanitaria dovuta alla pandemia. Situazione emergenziale che quindi ha richiesto degli sforzi consistenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Tuttavia, nulla è gratis e chi chiede e ottiene bonus e incentivi deve stare molto attento ad aver fatto tutte le cose in regola. I controlli del Fisco, infatti, sono sempre da tenere d’occhio in modo da risultare sempre in regola con i pagamenti. Ecco chi rischia di più nel 2022.
Fisco chi rischia di più nel 2022
Le Agenzie delle Entrate hanno annunciato nuovi e diffusi controlli che andranno ad individuare i percettori illegali di bonus e incentivi previsti dallo Stato. Ad annunciarlo è stato lo stesso Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate intervenuto il 27 gennaio 2022.
Intervenuto al convegno Telefisco, Ruffini ha quindi dato il via alla nuova serie di controlli che, lungamente richiesti nell’ultimo periodo. In questi ultimi due anni, infatti, i numerosi bonus e incentivi erogati dallo Stato hanno attirato truffatori e società che operano nell’illegalità.
I suddetti controlli saranno considerati interventi aggiuntivi rispetto alle solite verifiche di fine anno, già condotte dall’Amministrazione Finanziaria. Verranno dunque condotte indagini specifiche volte a segnalare particolari tipologie di frodi.
Saranno soggetti a controlli specifici da parte del Fisco, infatti, le Partite Iva che hanno ricevuto dei contributi a fondo perduto o hanno ottenuto dei contributi perequativi durante l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus. Saranno queste, infatti, le categorie che risulteranno maggiormente a rischio nel 2022.
Si tratta di quei liberi professionisti ed imprenditori che hanno ricevuto contributi a fondo perduto a causa della pandemia di Covid 19. In particolare, colo che hanno subito direttamente le conseguenze delle chiusure e restrizioni sanitarie, nel periodo tra il 1° gennaio 2021 e il 25 luglio 2021.
Per quanto riguarda la seconda categoria, sono quei liberi professionisti che hanno ricevuto un contributo a fondo perequativo. Si tratta di quelle Partite Iva che hanno un’attività che hanno avuto una comprovata perdita economica. Si ha diritto a questo fondo, infatti, solo se l’attività ha registrato un peggioramento del risultato economico d’esercizio del 30%.