Incredibile ciò che è successo al centro di smistamento di Milano Linate. Impiegati delle Poste fanno sparire migliaia di euro
Ha dell’incredibile quello che è successo al centro di smistamento di Milano Linate, dove alcuni impiegati delle Poste hanno realizzato un vero e proprio sistema criminale a scopo di lucro. La banda aveva creato un giro di affari di migliaia di euro.
Gli impiegati, infatti, puntavano ad alcune buste contenenti valute estera destinate a opere di carità. Un gruppo criminale che, grazie alla loro posizione occupazionale, riusciva a razziare migliaia di euro illegalmente. Ecco che cosa è successo.
La scoperta ha del clamoroso e le indagini sono partite immediatamente non appena giunta la soffiata. Un gruppo criminale, formato da (ormai ex) impiegati delle Poste, hanno messo su un sistema capace di lucrare oltre 350.000 euro.
Si tratta di denaro contenuto in molteplici buste provenienti dall’estero, soprattutto in Giappone e Australia. Si trattava si soldi destinati ad opere di carità o all’acquisto di amuleti, talismani e altri accessori porta fortuna. La truffa sarebbe avvenuta in un centro di smistamento di Poste Italiane a Milano Linate.
I truffatori sarebbero una banda formata da almeno 5 uomini, di cui 2 complici, i quali sono stati accusati dal gip di Milano di furto pluriaggravato e riciclaggio. Ora per loro è previsto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e alla permanenza nel comune di residenza, oltre agli arresti domiciliari. Altre due persone sono invece indagate in stato di libertà.
Il sistema realizzato dai truffatori era molto semplice, seppur arguto. Gli impiegati, grazie all’aiuto dei loro complici, rubavano la refurtiva (soprattutto Yen giapponesi e dollari australiani) e riuscivano a cambiare la valuta in euro recandosi agli sportelli cambiavalute.
A far scattare l’allarme delle Forza dell’Ordine sono state le numerose segnalazioni sopraggiunte dalle agenzie di cambio presenti all’aeroporto Linate. Le continue operazioni di cambio valuta (soprattutto orientali e oceaniche) effettuate sempre dalla stessa persona, hanno destato sospetti.
Gli impiegati riuscivano ad individuare con abilità le buste provenienti dalle zone estere interessate. Durante lo smistamento, i truffatori nascondevano sotto i vestiti le buste individuate, riuscendo a non destare sospetti tra i colleghi. Una truffa sventata grazie all’ufficio di Polizia di frontiera e al nucleo reati predatori della polizia locale.
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