Iniziano i controlli serrati dell’Agenzia delle Entrate sulle partite IVA, in particolare quelle che hanno usufruito degli aiuti economici a fondo perduto a causa del Covid-19. Ecco cosa succederà.
Giovedì 27 gennaio si è tenuta un’intervista al direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, che ha spiegato la situazione delle Partite IVA in questo inizio di 2022. Nell’ottica della più ampia battaglia all’evasione fiscale e alle truffe ai danni dello Stato, Ruffini ha chiarito che i controlli dell’Agenzia delle Entrare saranno finalizzati a mandare un forte messaggio ai contribuenti: che non è possibile appropriarsi indebitamente degli aiuti statali in questo periodo. La pandemia ha messo tutti a dura prova e gli aiuti dello Stato sono stati funzionali a permettere a molte attività autonome e non di non collassare. Tuttavia, come in molti altri casi, c’è chi ha approfittato di tali aiuti e questi controlli mirano a smascherarli.
I controlli sui requisiti per l’accesso ai contributi a fondo perduto, che, ricordiamo, sono certi limiti di calo del fatturato avuto tra il 2019 e il 2020, non sono mai stati effettuati. Questo è stato fatto per permettere ai liquidi di partire ed essere ricevuti il più velocemente possibile vista la natura emergenziale di tali contributi. Occorreva un’azione rapida e non c’era tempo per eseguire tutti i controlli adatti a una assegnazione, perciò questo passaggio è stato rimandato e adesso è arrivato il momento. Ruffini ha annunciato che il piano è esattamente quello di dare un messaggio ai cittadini, che la legalità di questa operazione non è in discussione e, specialmente in un momento di difficoltà come questo, ogni euro risparmiato dallo Stato è prezioso e non può andare sprecato.
Non è chiaro esattamente quando partiranno i controlli a tappeto, ma considerando la gravità con cui il Governo Draghi e l’Agenzia delle Entrate stanno affrontando il problema dell’evasione fiscale, si pensa che cominceranno il più presto possibile. La Guardia di Finanza ha già dato prova della sua efficienza nella nuova ondata di controlli su larga scala contro gli evasori e i truffatori dello Stato con la denuncia di alcuni furbetti del reddito di cittadinanza che nascondevano redditi provenienti dalla Svizzera.
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