L’Inps provvederà nei prossimi mesi ad un conguaglio, dopo che l’Istat ha certificato che l’inflazione nel 2021 è arrivata all’1,9%
A partire dal prossimo anno, arrivano i conguagli per tutti i pensionati. Infatti, già da quest’anno, è scattata una rivalutazione provvisoria delle pensioni dell’1,7%. L’Inps, l’Istituto di previdenza sociale, però provvederà nei prossimi mesi ad un conguaglio, dopo che l’Istat ha certificato che l’inflazione nel 2021 è arrivata all’1,9%. L’anno nuovo si aperto bene per i pensionati che, per effetto dell’adeguamento all’inflazione prevista nel 2021, hanno visto un aumento dell’importo degli assegni. Il meccanismo di rivalutazione utilizzato negli ultimi dieci anni è stato sostituito da meccanismo più semplice ed ha permesso una rivalutazione piena al 100% per le persone fino a 4 volte il minimo, al 90% sulla quota di pensione tra quattro e cinque volte il minimo e del 75% sulle pensioni oltre cinque volte la quota minima. Invece, per la fascia con indice di perequazione al 90%, la rivalutazione effettiva sarà dell’1,5% circa, mentre per chi ha una pensione superiore ai 2577,90 euro il coefficiente scenderà all’1,275%.
Dopo la fine del regime sperimentale 2019-2021, con il nuovo sistema di calcolo, dal 1 gennaio 2022 le pensioni continueranno a rivalutarsi al 100% fino a 4 volte il minimo. Successivamente, si applicano le aliquote al 90% fra 4 e 5 volte il minimo, infine al 75% per le pensioni di importo più alto. Considerando l’inflazione, si stima che su una pensione di 1.500 euro l’aumento sarà di 300 euro l’anno.
Ciò significa che, per i prossimi 12 mesi, la pensione avrà un importo inferiore rispetto al dovuto, in attesa dell’adeguamento che verrà fatto il primo gennaio 2023, secondo quanto stabilito dalla circolare Inps n. 15/2022 che fissa ogni anno i minimali e i massimali utili per il calcolo delle contribuzioni dovute ai fini previdenziali e assistenziali. Il decreto del 17 novembre 2021 ha invece fissato il tasso provvisorio relativo ai primi 9 mesi del 2021, fissato all’1,7%. Nell’ultimo trimestre, l’inflazione è arrivata definitivamente a +1,9%. Nel prossimo anno, dunque, verranno aggiunti gli arretrati maturati nel 2022 oltre al tasso Istat previsionale registrato per l’anno corrente.