I rincari dell’energia non danno tregua ai consumatori. Registrati aumenti del 22,3 per cento sul carburante. Ecco perché si tratta di una doppia tassa
I contribuenti italiani stanno affrontando uno dei momenti economici più difficili degli ultimi anni. I rincari dell’energia non hanno coinvolto solo gas e luce, ma anche il prezzo del gasolio è andato in contro ad aumenti devastanti per i consumatori e per le imprese.
Nell’ultimo anno si è registrato un aumento del 22,3 per cento del prezzo della benzina. Una situazione economica disastrosa per gli utilizzatori delle automobili e per le imprese. In questo articolo ti spieghiamo perché vi è una vera e propria tassa sulla benzina.
Aumenti del 22,3 percento e doppia tassa sulla benzina, ecco cosa succede
Chiunque abbia l’abitudine di prendere un mezzo di trasporto come auto o scooter ha notato un considerevole aumento dei prezzi della benzina. In Italia, infatti, il prezzo del gasolio è aumentato da 1,35€ a 1,65€, un aumento del 22,3 per cento.
Si tratta di uno degli aumenti del prezzo del gasolio più consistenti degli ultimi anni. Una vera e propria batosta per i consumatori italiani. Ma il vero e proprio dramma lo registrano le aziende che lavorano con gli autotrasporti. L’aumento dei prezzi del carburante, infatti, ha causato una vertiginosa crescita dei costi.
Secondo l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, infatti, un pieno per un mezzo pesante è arrivato a circa 150€. Una spesa che costerà alle imprese circa 9.000€ l’anno. Si parla di cifre, come è ben comprensibile, assolutamente disastrose, le quali mettono in pericolo centinaia di aziende italiane.
Il mercato dello spostamento merci, infatti, vede lo spostamento su gomma ricoprire un ruolo fondamentale. Circa il 70% delle merci, infatti, si muove sul nostro territorio grazie ai mezzi di trasporto su gomma che, ovviamente, utilizzano gasolio.
I calcoli della Cgia si sono soffermati anche sul guadagno registrato dallo Stato, che ammonterebbe a circa 1 miliardo di euro. Questo effetto è dovuto all’aumento del gettito, in quanto lo Stato applica sulla base imponibile l’Iva al 22% anche sull’aumento dei prezzi del greggio. Si tratterebbe, in pratica, di una doppia tassazione che colpisce imprese e consumatori.
La Cgia ha anche segnalato quali sono state le tratte commerciali che hanno maggiormente subito l’aumento dei prezzi del gasolio. Tra queste, vi è la tratta Genova-Bari, che ha subito il maggior rincaro (156€ in più), seguono la Reggio Calabria-Roma (120€ in più), Bologna-Napoli (100€ in più) e la Venezia-Torino (69€ in più).