Arrivano le lettere dell’Agenzia delle Entrate per coloro che non hanno fatto la dichiarazione dei redditi, ecco come mettersi in regola
Arrivano le lettere dell’Agenzie delle Entrate. Coloro che non si sono messi in regola con la dichiarazione dei redditi potrebbero ricevere a breve le notifiche dal Fisco. Si tratta di un vero e proprio avviso che sancirebbe la posizione del contribuente.
Chi riceve la lettera dal Fisco, dunque, potrebbe mettersi in regola e cercare di riparare ad un danno che si rivelerebbe parecchio costoso. In questo articolo ti spieghiamo cosa riportano le lettere dell’Agenzia delle Entrate e cosa fare per mettersi in regola nel minor tempo possibile.
Lettere dell’Agenzia delle Entrate, ecco cosa fare per mettersi in regola
Si parte con gli avvisi, si finisce con le sanzioni. È questo, in pochi termini, il significato delle migliaia di lettere dell’Agenzia delle Entrate recapitate questi giorni ai contribuenti. Ma c’è ancora tempo per mettersi in regola ed evitare sanzioni. Ecco come fare.
La presentazione della dichiarazione dei redditi 2021 aveva come ultimo giorno utile il 30 novembre 2021. Passato anche il mese di dicembre e, ormai, anche gennaio, è prevista la partenza di numerose lettere da parte dell’Agenzia delle Entrate ai contribuenti che non hanno fatto dichiarazione dei redditi.
Si tratta delle famose lettere di compliance spedite a coloro che non hanno completato o effettuato l’operazione. Dopo le lettere seguiranno direttamente le sanzioni? La risposta è no, ma devi fare velocemente per evitare problemi seri.
È possibile, infatti, regolarizzare la propria posizione attraverso la dichiarazione tardiva. Una dichiarazione dei redditi consegnata, appunto, oltre il tempo limite. Tuttavia, non si tratta solamente di un ritardo passato inosservato.
In casi di dichiarazione tardiva, infatti, è previsto il pagamento di una sanzione e, ovviamente, delle imposte interessate. Tuttavia, i contribuenti potranno mettere in regola la loro posizione fiscale presentando la dichiarazione entro il 28 febbraio, senza necessariamente pagare subito le imposte.
Secondo l’art.2, c.7, dpr 322/98, infatti, “Le dichiarazioni presentate con ritardo superiore a 90 giorni si considerano omesse, ma costituiscono titolo per la riscossione delle imposte dovute in base agli imponibili e delle ritenute indicate dai sostituti d’imposta”.
Questo vuol dire che il cittadino dovrà provvedere comunque al saldo delle imposte. Inoltre, potrà usufruire delle possibilità previste dal ravvedimento operoso. La sanzione di 250€ potrà quindi essere ridotta di 1/10. Il contribuente dovrà quindi fare molta attenzione alle lettere dell’Agenzia delle Entrate.