Esistono delle tutele a cui si può accedere. Ecco come puoi fare per andare avanti in caso di pignoramento della pensione
Avere un conto corrente non vuol dire mettersi al riparo certo da tutti i rischi possibili per le nostre finanze. Chi versa i propri risparmi nel suo conto corrente, infatti, deve essere a conoscenza del fatto che ci sono dei rischi in caso di debito.
Chi contrae un debito verso terzi, infatti, incorre nel rischio del pignoramento del proprio conto corrente. Stessa cosa succederebbe per chi ha concluso il suo rapporto lavorativo: in quel caso si parla di pignoramento della pensione. In questo articolo ti spieghiamo come muoverti e quali sono le tutele esistenti.
Ecco come puoi fare in caso di pignoramento della pensione
Il pericolo di avere un debito con dei soggetti terzi è quello di non riuscire a saldarli entro i limiti previsti. Questa scomoda evenienza potrebbe comportare, da parte dei creditori, il pignoramento del conto corrente del debitore.
Questa possibilità potrebbe comprendere anche i pensionati, in quel caso si parla di pignoramento della pensione. In questi casi, però, esistono delle tutele previste dallo Stato che mirano a proteggere chi è in pensione, istituendo un minimo vitale.
Il pignoramento della pensione può essere notificato prima dell’erogazione dell’assegno. In quel caso, la pensione verrà ricevuta senza l’importo trattenuto dal pignoramento. Questo, per legge, non può ammontare alla totalità della pensione.
Se l’importo del pignoramento è superiore all’importo della pensione, allora questa non potrà essere pignorata. Il suddetto valore minimo vitale, previsto dalla legge, corrisponde a 1,5 volte l’assegno sociale (di 460,28€), ovvero 690,42€.
Nel caso in cui, invece, il pignoramento riguarda la pensione accreditata sul conto corrente, ci sono delle differenze. In questi casi, infatti, si potrà pignorare solo quella parte di pensione che supera il triplo dell’assegno sociale, ovvero 1.380,84€.
Questo vuol dire che, i contribuenti che possiedono meno di 1.380,84€ non andranno in contro a nessun pignoramento in banca. In caso contrario, invece, sarà possibile pignorare solo quella parte di denaro “in più” rispetto a 1.380,84€. Tuttavia, è prevista una quantità massima di pignoramento, ovvero fino a un quinto.
Nel caso in cui, invece, il creditore fosse l’Agenzia delle Entrate, i limiti sarebbero diversi. Per un ammontare della pensione fino a 2.500€, il limite di pignoramento è previsto fino a 1/10. Per gli importi tra 2.5001€ e 5.000€, il limite è fino a 1/7. Mentre per quelli superiori a 5.000€, il limite è fino a 1/5 .
Esiste un’ulteriore limite previsto dalla legge. Non si possono infatti pignorare le pensioni di invalidità civile assistenziali, finalizzati a preservare il minimo vitale. Inoltre non sono pignorabili la pensione sociale e l’assegno di accompagnamento.