Il Fisco ha pieno diritto di impugnare i beni di un contribuente inadempiente, ma ci sono dei limiti
Il pignoramento è una pratica che spaventa e spesso temuta. Si tratta di un’ingiunzione che obbliga un debitore a risarcire il creditore con una esecuzione forzata e si intende l’atto con il quale ha inizio l’espropriazione forzata. Il pignoramento scatta in diversi casi, come nel caso in cui ci siano rate del mutuo non pagate e, dopo più solleciti, si continua a perseverare nell’errore. In questi casi, si decide di pignorare i beni del debitore per ripagare chi il denaro lo ha prestato. Il pignoramento, può avvenire in moltissime altre circostanze e riguarda diversi casi specifici. Il Fisco ha pieno diritto di impugnare i beni di un contribuente inadempiente, ma ci sono dei limiti anche per l’Agenzia delle Entrate.
Ad esempio, non è possibile pignorare i soldi presenti sul conto corrente dei pensionati INPS. Questi, infatti, possono subire il pignoramento dei beni al pari dei lavoratori e il creditore può decidere di riscuotere direttamente all’INPS l’accredito della pensione. Un’altra opzione riguarda la riscossione sul conto corrente del pensionato. Ci sono comunque dei limiti. Infatti, come riporta Conto corrente online, “se il pensionato percepisce una pensione dall’importo inferiore ai 2.500 euro, il pignoramento applicabile dovrà corrispondere ad un decimo. Se la pensione ha un importo compreso tra 2.501 e 5 mila euro, la pignorabilità corrisponderà ad un settimo. Se la pensione ha un importo superiore a 5.001 euro, il Fisco ha la possibilità di pignorare fino ad un quinto della somma”.
Pignoramento illegittimo?
In alcuni casi, il pignoramento è considerato illegittimo. Questo accade quando il debitore riesce a dimostrare che le pretese del creditore non hanno basi reali e certe. Questo dichiara l’esistenza di un debito inesistente oppure già totalmente rimborsato e per dimostrare la non ammissibilità dell’esecuzione, deve avanzare un’opposizione ufficiale e mostrare le prove di quanto sostenuto. E’ possibile anche dimostrare che l’esecuzione sia eccessiva e smisurata. Bisogna in questo caso richiedere la rivisitazione dei fatti. Non possono essere pignorati gli utensili e i mobili in cui sono contenuti, i letti, i tavoli e le sedie, i beni commestibili e combustibili, gli elettrodomestici, oggetti sacri, armi necessarie, diari, lettere di famiglia e foto.