Controlli, come il Fisco può farti pentire dell’acquisto di un’auto

Fra i controlli del Fisco previsti per quest’anno, c’è anche quello relativo alle auto. Ecco a cosa stare attenti

Il 2022 è stato annunciato come l’anno dei super controlli del Fisco. E, a pochi mesi dall’inizio dell’anno, sembra proprio che sarà davvero così. L’attività di controllo del corretto adempimento degli obblighi fiscali dei contribuenti “rientra tra i compiti istituzionali affidati all’Agenzia delle Entrate ed è finalizzata a contrastare i fenomeni evasivi ed elusivi e a favorire l’adempimento spontaneo del contribuente”, si legge sul sito dedicato. Proprio per verificare il regolare adempimento degli obblighi tributari, l’Agenzia delle Entrate adotta diversi strumenti di controllo, come i controlli automatizzati e formali delle dichiarazioni fiscali; gli inviti al contraddittorio e i questionari; le attività istruttorie esterne come controlli mirati e verifiche fiscali; le indagini finanziarie; l’attività di tutoraggio nei confronti delle imprese e così via.

Fra i controlli del Fisco previsti, ci sono anche quelli relativi alle auto e al superbollo, l’imposta che interessa i possessori di una vettura con potenza superiore a 185 kW, quindi 251 CV. L’Agenzia delle entrate verifica per prima cosa le auto possedute dal contribuente e, in caso di differenza di almeno il 20% tra uscite e entrate, scattano i controlli per sospetto di ricavi illeciti. Ecco perché le prime vetture ad essere controllate nel 2022 saranno proprio quelle soggette a superbollo.

Occhi puntati sul 31 gennaio, data di scadenza del pagamento del bollo auto. Entro quella data, dovranno provvedere al pagamento del bollo i soggetti ai quali è scaduto nel mese di dicembre 2021. Nel caso di mancato pagamento del bollo, l’Agenzia delle Entrate farà scattare i primi controlli. Nel caso del superbollo, il costo della sanzione sarà pari a 20 euro per ogni chilowatt di potenza superiore ai 185. Come si legge su Businessonline, la cifra si riduce del 40% dopo 5 anni, del 70% dopo 10 anni e dell’85% dopo 15 anni. Dal ventesimo anno in poi non si dovrà più pagare.

Quando scattano i controlli 

I controlli del Fisco scattano anche se si acquista un’auto che incide nella gestione del patrimonio familiare. L’attenzione va anche alle auto d’epoca e storiche. Le auto d’epoca sono mezzi “con almeno 20 anni di immatricolazione iscritte allo Storico della Federazione motociclistica italiana (Fmi), all’Automotoclub storico italiano (Asi) o ai registri Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo”. Sono registrate al Pra e possono circolare su strada: il Codice, infatti, prevede che i veicoli di interesse storico o collezionistico “possono circolare sulle strade purché posseggano i requisiti previsti per questo tipo di veicoli, determinati dal regolamento”. Anche le spese di manutenzione e riparazione finiscono sotto la lente del Fisco. L’Agenzia delle Entrate controlla pure il canone di leasing ed il bollo per moto, caravan, minicar e camper. Ad essere verificate anche le spese per tram, autobus, taxi ed altri mezzi di trasporto.

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