Se non si paga regolarmente il bollo auto per un veicolo, quel veicolo non può circolare. In caso di violazione di questo obbligo si può incorrere in punizioni molto severe.
La circolazione dei veicoli in Italia sottostà al pagamento regolare del bollo auto. Sarebbe inoltre bene non dimenticare della scadenza ti tale tassa, visto che chi non paga l’importo dovuto incorre in severe conseguenze. Sanzioni che si aggiungono agli interessi di mora già previsti dalla legge, e che cresceranno proporzionalmente al tempo passato dalla scadenza ultima di pagamento della tassa. Al primo controllo un automobilista con il bollo auto non in regola può incorrere in queste sanzioni.
Tuttavia, nonostante il bollo auto si applichi ai veicoli, la competenza è delle Regioni (o dello Stato nel caso del Superbollo) e non viene tutelato dal Codice della Strada. Questo significa che in caso di controllo al posto di blocco da parte delle forze dell’ordine, gli agenti non potranno chiedere un controllo del bollo auto, questo è appannaggio di altre autorità. In particolare è il Fisco a occuparsi dei controlli del pagamento del bollo auto e a mettere le sanzioni. Dal 1 novembre e per i 14 giorni successivi le sanzioni sull’importo cresceranno dello 0,1% per ogni giorni di ritardo fino all’1,5%. L’aumento dell’importo da versare crescerà nel caso in cui si superino i 15 giorni di ritardo, con un aumento dell’1,5% per ogni giorni di ritardo. La somma continuerà a crescere nel tempo. Superati i 90 giorni di ritardo nel pagamento, la somma aumenterà fino al 3,75% della somma del bollo auto da pagare.
I problemi arrivano però se si superano persino questi limiti di tempo. Se si aspetta più di 3 anni per il pagamento del bollo, infatti, l’Agenzia delle Entrate invierà al contribuente il primo avviso di pagamento e, nel caso in cui non si procedesse a saldare il debito, si diventerebbe soggetti a riscossione coattiva. Questo significa che il Fisco può costringere il contribuente a pagare. Le pene per non aver pagato il bollo auto fino a dopo 3 anni dalla data di scadenza può andare dal fermo amministrativo del mezzo di trasporto, fino al pignoramento del conto corrente del contribuete debitore. La misura successiva è la cancellazione del proprio mezzo di trasporto dal pubblico registro automobilistico. Questo significa che il debitore dovrà immatricolare nuovamente il mezzo di trasporto per poterli utilizzare nuovamente per circolare.
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