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Superbonus, attenzione al Fisco: i rischi potrebbero superare i vantaggi

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Riccardo Magliano

Con la nuova Legge di Bilancio 2022 sono state apportate delle modifiche al testo del Superbonus 110%. Nuovi controlli preventivi sull’acquisizione che bloccano il bonus fino a 30 giorni.

La Legge di Bilancio 2022 ha messo mano ad alcune delle criticità presenti nel testo del Superbonus 110% fin dalla sua nascita. Con l’avvento del nuovo anno è stato corretto il problema che impediva l’accesso al Superbonus a una grossa parte dei proprietari delle villette e unità unifamiliari, abbattando il limite ISEE per queste due specifiche classi di immobili. Un’altra novità introdotta con la Legge di Bilancio è quella riguardante la sicurezza, in particolare dal punto di vista fiscale. Sono stati infatti intensificati i controlli preventivi da parte della Guardia di Finanza. Dal 2022 l’Agenzia delle Entrate può disporre di controlli preventivi in caso di profilo a rischio che possono arrivare anche a 30 giorni. 30 giorni di blocco delle comunicazioni delle cessioni del credito con opzioni esercitate dal contribuente.

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Se i sospetti del Fisco dovessero poi essere confermati, riporta l’Ipsoa, la comunicazione potrà essere considerata come non effettuata. Viceversa, se il rischio non verrà confermato, si continuerà con la procedura e la comunicazione avrà i suoi effetti. Questo significa che, anche se ci sarà da aspettare un po’ di più per ottenere il via libera all’utilizzo del bonus, sarà anche chiaro che l’operazione è sicura. L’implementazione di queste procedure di controllo sono state inserite per evitare le molte truffe che sono già state riscontrate all’interno dell’ambito del Superbonus, oltre che impedire eventuali evasioni fiscali.

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I controlli vengono affidati alla Guardia di Finanza, che può ora disporre di due strumenti tecnologici molto importanti da impiegare a tale scopo. Si tratta del portale Prisma (Portale Riscossioni Monitoraggi Applicazioni) e Monic (Monitoraggi Compensazioni). Si tratta di due banche dati grazie a cui sarà molto più semplice individuare e ricostruire i dati di ogni singolo contribuente soggetto ai controlli, dalla cessione degli importi fino alla tipologia dei crediti. Queste nuove forme di controllo saranno aggiunte a quelle già attive sui contributi a fondo perduto voluti dagli operatori economici e sui finanziamenti bancari garantiti dai soggetti statali.

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