Pensioni, attenti alle regole del 2022, potresti avere brutte sorprese

Nel 2022 cambiano le regole sulle pensioni. Ecco cosa cambia e a cosa bisogna stare attenti 

Quota 102 al via. Il 2022 è l’anno che vede, per la prima volta, l’avvio di Quota 102, soluzione adottata per rispondere alla fine di Quota 100. Il funzionamento è quasi identico, ma diversi sono i requisiti di accesso. Quota 100, infatti, prevedeva un’uscita anticipata dal mondo del lavoro e un’accesso a una pensione di importo ridotto al raggiungimento dei 62 anni di età anagrafica e 38 anni di contributi versati. Al netto del requisito contributivo, consentiva di andare in pensione 5 anni prima della normale pensione di vecchiaia. Quota 102 funziona nello stesso modo, ma il requisito anagrafico è di 64 anni invece che 62. Per questo, chi nel 2022 compirà 64 anni di età ed avrà maturato 38 anni di contributi (di cui almeno 35 di contribuzione effettiva) potrà accedere alla pensione anticipata.

Quota 102 ha ereditato, oltre a questo, 2 regole importanti da quota 100, ovvero le finestre di uscita e il divieto di cumulo con i redditi da lavoro. Per quanto riguarda le finestre di uscita dal lavoro, anche per Quota 102, infatti, la decorrenza della pensione arriva con un po’ di ritardo rispetto al periodo di maturazione dei requisiti. I lavoratori privati che maturano i requisiti a decorrere dal 1° gennaio 2022, conseguono il diritto del trattamento pensionistico una volta trascorsi 3 mesi; per i lavoratori del pubblico impiego, invece, la finestra è di 6 mesi.

Inoltre, Quota 102 non è cumulabile con i redditi derivanti da qualsiasi attività lavorativa, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5 mila euro lordi annui. La regola si applica per il periodo intercorrente tra la data di decorrenza della pensione e la data di maturazione del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia. Nel caso di redditi prodotti derivanti da attività lavorativa diversa da quella autonoma occasionale comporta la sospensione dell’erogazione del trattamento pensionistico e l’eventuale recupero delle rate di pensione indebitamente corrisposte.

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