Le regole delle Poste sui casi di rimborsi ai clienti sono molto stringenti. Lo conferma un recente fatto giudiziario: una dirigente condannata a ripagare i danni di una rapina per negligenza nella gestione.
Per Poste Italiane, così come per le banche, è molto pericoloso dover gestire eventuali rapine, sia fisiche che digitali. Secondo la legge, infatti, gli istituti di credito come le Poste, sono ritenute responsabili della mancata tutela dei clienti ed è richiesto loro di risarcire i danni. Questa pressione nella gestione di eventuali problemi legati alla criminalità si rifletta nel pratico in protocolli precisi su come gestire queste situazioni. Mettendo da parte le rapine tramite attacco informatico e le truffe ai clienti, i dirigenti e gli impiegati degli istituti di credito sono tenuti a rispettare determinati protocolli in caso di furto o, ancora peggio, rapina nelle sedi.
Un esempio particolarmente duro di questa attenzione degli istituti bancari nei confronti del fenomeno è quello di un recente caso giudiziario che ha visto protagonista una direttrice di sede di Poste Italiane. In questo caso, dalla ricostruzione dei giudici, i protocolli di condotta atti alla tutela del personale e dei beni materiali dell’istituto bancario non sono stati seguiti correttamente. L’istituto bancario, in questo caso Poste Italiane, ha infatti il dovere di tutelare, almeno con i suoi protocolli, anche la salvaguardia dei beni materiali che i clienti gli affidano. L’isituto bancario è responsabile della redazione di tali protocolli di comportamento da parte del suo personale, ma se questi non vengono applicati correttamente è il personale ad essere ritenuto responsabile dei danni.
Nel caso specifico, i giudici che si se ne sono occupati hanno ritenuto che i protocolli ci fossero, ma che non fossero stati applicati dai dipendenti, e in particolare che la direttrice e responsabile della sede non abbia gestito correttamente la situazione. Sia i dipendenti della sede che la direttrice sono stati considerati negligenti e ritenuti, pertanto, responsabili della perdita dei beni materiali a tutela dell’istituto. La condanna è stata di dover risarcire un danno complessivo di 37.999,12 euro a Poste Italiane S.p.a., che in seguito, come da regolamento, dovrà risarcire i clienti danneggiati.