Targhe, iniziano i controlli. E hai un mese di tempo

Per adeguarsi alle normative c’è un mese in più di tempo, ma le sanzioni scattano anche in alcuni nuovi specifici casi

Nuove regole per chi possiede un veicolo con targa estera. Una prima stretta era arrivata nel 2018, con i decreti sicurezza. Oggi, arrivano correzioni alla normativa di riferimento introdotta nel 2018 che non alleggeriscono le limitazioni, nonostante le dritte arrivate dall’ Unione Europea che puntavano ad ammorbidire la rigidità normativa. Le novità introdotte, infatti, non sanano tutte le criticità rilevate dalla Corte Ue ma vanno ad intaccare chi si occupa di leasing, noleggio e comodato all’estero. Il ricorso alla targa estera è un’opzione a cui si ricorre per evitare le tasse di iscrizione, il pagamento del bollo e dell’assicurazione auto e altri adempimenti che toccano ai guidatori. Per questo, non pochi residenti in Italia hanno iniziato a circolare con targa estera.

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Il Dl 113/2018 modificava l’articolo 93 del Codice della strada, vietando ai residenti da più di 60 giorni di guidare veicoli immatricolati all’estero, con sanzione di 711 euro e confisca del mezzo, evitabile immatricolandolo il mezzo in Italia entro 180 giorni. Faceva eccezione il noleggio o leasing presso operatori Ue o See che non abbiano in Italia una sede secondaria o effettiva. La seconda eccezione, invece, riguardava i dipendenti di aziende Ue o See che ricevevano un veicolo in comodato. La Legge europea 2019-2020 approvata definitivamente dalla Camera il 21 dicembre, come riporta Il Sole 24 ore, ha introdotto l’articolo 93-bis includendo i rimorchi, modulando le sanzioni e allargando le esenzioni.

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Secondo la nuova direttiva, i veicoli con targa estera di proprietà di residenti in Italia possono circolare nel Paese per tre mesi da quando l’interessato ha preso la residenza italiana. Per adeguarsi alle normative c’è un mese in più di tempo, ma le sanzioni scattano anche se guida un residente all’estero. Diventa inoltre necessario avere a bordo un documento, sottoscritto con data certa dall’intestatario, con titolo e durata della disponibilità del veicolo.

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