L’assegno, erogato come sussidio alle famiglie, decade in alcune circostanze e al venir meno dei requisiti. Ecco quali
Sono diversi i casi in cui il beneficiario può perdere il diritto all’assegno unico. La decadenza assegno unico si verifica, ad esempio, quando viene meno il requisito anagrafico dei figli oppure per cause fiscali, ovvero dove non si rispetti più la condizione per considerare il figlio fiscalmente a proprio carico. Un altro caso di perdita dell’assegno si verifica quando viene meno la condizione richiesta con riferimento ai figli maggiorenni. Ma quali sono i requisiti per avere diritto all’assegno unico?
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L’Assegno unico e universale spetta ai nuclei familiari in cui ricorrono le seguenti condizioni: per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza; per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni che frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea oppure che svolga un tirocinio o un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui, oppure sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego o svolga il servizio civile universale; infine, per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.
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L’importo dell’Assegno unico e universale per i figli a carico è determinato sulla base della condizione economica del nucleo familiare, verificata tenendo conto dell’ ISEE in corso di validità. Pertanto, al momento della domanda, bisogna essere in possesso di un’ ISEE in corso di validità: l’assegno è corrisposto con importi maggiorati e calcolati in base alla corrispondente fascia di ISEE . Le medesime maggiorazioni sono comunque riconosciute, con decorrenza retroattiva con tutti gli arretrati, anche a coloro che al momento della presentazione della domanda non siano in possesso di ISEE , ma per le quali l’ ISEE sia successivamente attestato entro il 30 giugno.
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