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Reddito di Cittadinanza, a febbraio cambiano gli importi

Published by
Chiara Feleppa

Febbraio 2022 è il mese in cui sarà effettuato il ricalcolo del Reddito di cittadinanza in base all’Isee

Anche per il 2022, il Reddito di cittadinanza è stato confermato. La misura, nonostante le voci su un possibile ritiro, resiste ma diverse modifiche sono in arrivo, a cominciare dalla modifica degli importi. Infatti, per il nuovo anno, l’Rdc potrà essere richiesto solo se prima si è richiede un nuovo documento ISEE valido entro il 31 gennaio 2022. Una volta presentato il nuovo documento ISEE, l’INPS provvederà a ricalcolare l’importo del reddito di cittadinanza alla luce della nuova situazione reddituale, in particolare guardando ai redditi dell’anno 2020 (gli importi di quest’anno sono stati calcolati in base ai redditi del 2019). Infatti, è proprio l’Isee a stabilire l’idoneità o meno del richiedente a ricevere il reddito di cittadinanza.

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Febbraio 2022, quindi, è il mese in cui sarà effettuato il ricalcolo del Reddito di cittadinanza in base all’Isee. Gli assegni di dicembre 2021 e gennaio 2022 sono gli ultimi ad essere distribuiti sulla base dell’indicatore del 2021. Entro il 31 gennaio 2022, chi riceve il reddito deve compilare la Dsu e presentare il nuovo Isee 2022, sul quale saranno stabilite aggiunte o diminuzioni della somma percepita. In base all’indicatore, l’assegno potrebbe aumentare o diminuire. Potrà verificarsi uno dei quattro scenari: nessuna variazione dell’importo rispetto all’anno precedente; decadenza del diritto di beneficiare del reddito; aumento dell’importo; diminuzione dell’importo.

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Se l’indicatore è pressoché simile a quello dello scorso anno, l’assegno rimane invariato e non ci sarà nessuna variazione dell’importo del reddito di cittadinanza rispetto all’anno precedente. Se l’Isee risulta più basso, la variazione dell’importo sarà molto più ampia. Se, al contrario, tra il 2019 e il 2020 c’è stato un forte miglioramento della situazione economica familiare e il nuovo Isee supera la cifra di 9.360 euro oppure se non supera tale soglia ma il valore del reddito familiare è sopra i 6mila euro annui, il Reddito di cittadinanza non viene più erogato. Gli incrementi sono previsti anche per quei nuclei familiari che hanno una casa di proprietà, nella circostanza in cui sia stato sottoscritto un mutuo. L’integrazione non potrà superare i 1.800 euro, indipendentemente dal valore del mutuo. L’intero importo del Reddito di cittadinanza non potrà essere superiore ai 9.360 euro annui, ossia 780 euro mensili.

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