Il Ministero dell’Economia e delle finanze ha fissato la misura del saggio di interesse legale per l’anno 2022.
Cambiamenti in vista sul fronte pensioni e Tfr. Secondo quanto determinato all’interno del decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dal Ministro dell’Economia e delle finanze lo scorso 13 dicembre 2021, a decorrere dal 1° gennaio cambia il saggio di interesse legale. Come si legge su Ipsoa.it, “con decorrenza dal 1° gennaio 2022 la misura del saggio degli interessi legali sale all’1,25% in ragione d’anno. Con decreto da pubblicare in Gazzetta Ufficiale non oltre il 15 dicembre dell’anno precedente a quello cui il saggio si riferisce, il Ministero può modificarne annualmente la misura, sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a dodici mesi e tenuto conto del tasso di inflazione registrato nell’anno”.
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Il Ministero dell’Economia e delle finanze ha quindi fissato la misura del saggio di interesse legale per l’anno 2022, sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a 12 mesi e del tasso d’inflazione annuo registrato: si passa dallo 0,01% fino all’1,25%. L’ incremento percentuale avrà conseguenze sui debiti di natura previdenziale/fiscale e sui contratti nei quali non venga determinato preventivamente un differente tasso. L’Inps, l’Istituto nazionale di previdenza sociale, applicherà quindi il tasso a tutte quelle somme aggiuntive dovute a causa di un omesso o ritardato versamento dei contributi previdenziali e assistenziali. Conseguenze anche sulle prestazioni previdenziali e pensionistiche.
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L’interesse si applica anche a tutte le prestazioni previdenziali, tra cui il Tfr, il trattamento di fine servizio. Verrà applicato anche ai contributi con scadenza di pagamento a partire dal 1°gennaio 2022, alle prestazioni pensionistiche in pagamento dal 1° gennaio 2022, e su tutti i rimborsi da accreditare ai contribuenti.