I beneficiari del Reddito di Cittadinanza potrebbero vedere diminuire gli importi. Scattano i tagli di 5 euro al mese
Si intravede una stretta all’orizzonte del Reddito di Cittadinanza. Secondo la Legge di Bilancio 2022, approvata dall’attuale governo Draghi, sono in arrivo cospicue novità riguardo il sussidio previsto dal governo gialloverde presieduto da Conte.
I beneficiari del Reddito di Cittadinanza potrebbero vedere diminuire gli importi. Si parla, infatti, di una decurtazione dell’assegno mensile che potrebbe riguardare gran parte degli aventi diritto. Ecco di cosa si tratta e a quanto ammontano i tagli.
Dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2022, è prevista una riduzione mensile dell’assegno. La decurtazione ammonterà a 5 euro al mese e varrà per chi rifiuta la prima offerta di lavoro “congrua”. La nuova misura sarà operativa dal 1° gennaio 2022.
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La decurtazione di 5€ sarà applicata dal mese successivo a quello in cui l’offerta di lavoro è stata rifiutata. Tuttavia, il taglio dell’importo si interrompe dal momento in cui uno dei componenti familiari avvia un rapporto di lavoro autonomo o dipendente, per almeno un mese continuativo.
A partire dal mese successivo dall’avvio del lavoro, il taglio mensile viene interrotto e l’assegno torna in modalità ordinaria.
La decurtazione è prevista per quei nuclei familiari con almeno un individuo che ha sottoscritto il Patto per il Lavoro. Non sono incluse nel taglio, invece, quelle famiglie in cui vi è almeno uno dei componenti minore di 3 anni o un disabile grave. In ogni caso, il taglio non è previsto per chi riceve un assegno inferiore a 300€.
In caso di rifiuto della seconda proposta di lavoro congrua, il Reddito di Cittadinanza viene revocato. Ci sono novità anche per quanto riguarda la distanza massima del luogo di lavoro dalla residenza del beneficiario, ridotta da 100 a 80 km. In caso di seconda offerta, viene considerata congrua in qualsiasi distanza si trovi il luogo di lavoro.
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La nuova Legge di Bilancio 2022, inoltre, ha introdotto l’obbligo della “ricerca attiva” negli uffici degli impiego, pena la perdita del sussidio. Inoltre, è prevista la procedura di raccordo tra Comuni, Inps e Anagrafe nazionale della popolazione residente. Questa permetterà di incrociare dati e informazioni di ogni ente, in modo da ottimizzare le verifiche delle domande per ottenere il RdC.
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