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Fisco, quanto tempo ha l’Agenzia delle Entrate per compiere gli accertamenti

Published by
Riccardo Magliano

I controlli del Fisco possono essere molto approfonditi nel loro operato, ma c’è un limite. L’Agenzia delle Entrate ha un tempo limite prima che i controlli decadano, dopo di che la vostra privacy è al sicuro.

Il Fisco ha la possibilità di mettere il naso nei conti correnti dei contribuenti per controllare che non vengano commessi illeciti, anche in maniera retroattiva. Per il Fisco non è semplice accorgersi di un illecito nel momento esatto in cui viene compiuto, quindi c’è la possibilità che gli agenti cerchino a ritroso nelle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti degli anni passati per capire se c’è qualcosa che non va. La domanda è: quanto indietro si possono spingere?

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I controlli del fisco possono attivarsi per molteplici ragioni. Ad esempio se viene riscontrato un trasferimento di denaro insolitamente alto da o verso un contro corrente, oppure se la dichiarazione dei redditi di un contribuente è molto superiore o inferiore a quella degli anni precedenti. In sostanza, qualsiasi avvisaglia del fatto che la situazione finanziaria di un contribuente non sia regolare può far scattare i controlli. Per quanto riguarda le somma che arrivano nel conto corrente, i controlli sono principalmente indirizzati a se queste entrate sono o no state dichiarate. I controlli vengono effettuati grazie allo strumento del Registro dei rapporti finanziari, un apposito registo dell’Anagrafe Tributaria dove sono indicati tutti i contratti tra contribuenti e banche o finanziarie. Grazie alle informazioni fornite dagli stessi istituti di credito, il Fisco è in grado di conoscere non solo il numero di conti correnti intestati a un contribuente, ma anche ogni operazione di entrata e uscita compiuta nel corso dell’anno.

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La legge fissa dei termini di decadenza agli accertamenti che sono, peraltro, molto ampi:

  • Nel caso in cui il contribuente non abbia presentato la dichiarazione dei redditi, il termine per la verifica fiscale è di 7 anni decorrenti da quando tale dichiarazione doveva essere inviata all’ufficio delle imposte;
  • Nel caso in cui il contribuente abbia presentato la dichiarazione dei redditi e siano state riscontrate irregolarità sulla stessa (nel senso che non ha indicato dei redditi percepiti o ha portato in detrazione delle spese non dovute), il termine per la verifica fiscale è di 5 anni dalla data della richiarazione dei redditi incriminata.

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