Una storia interessante di riscossa e rilancio del lavoro quella accaduta a Porretta, dove un gruppo di ex dipendenti di una fonderia hanno fondato una cooperativa per ricomprare la fabbrica ormai chiusa.
Una storia, quella avvenuta sull’appennino bolognese, che dimostra come collaborazione e voglia di mettersi in gioco possano essere le spinte necessarie per revitalizzare l’economia italiana. La storia di cui stiamo parlando è quella di Lem Fonderie, storica azienda dell’Appennino bolognese con due stabilimenti a Gaggio Montano e Porretta. L’azienda, in seguito alla crisi economica e la pandemia, è fallita nel 2019, con conseguente licenziamento di tutti i dipendenti dei due stabilimenti. I dipendenti, però, non si sono dati per vinti. Come spiega Paolo Zucconi, ex addetto al controllo qualità di Lem Fonderie, nonostante la difficoltà, gli ex dipendenti della fonderia si erano accorti che i clienti c’erano, quindi hanno deciso di scommettere ancora sulla fabbrica e, mettendo insieme i soldi della disoccupazione, l’hanno comprata nel 2021.
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I 17 ex dipendenti di Lem Fonderie hanno messo insieme i soldi derivanti dalla disoccupazione e hanno fondato, proprio nel 2021, una cooperativa per ricomprare e gestire da padroni i due stabilimenti dell’ex Lem Fonderie, ribattezzata cooperativa Reno Fonderie. I nuovi proprietari della fabbrica hanno dichiarato come la produzione di entrambi gli stabilimenti sia ripartita ai ritmi precedenti, con investimenti necessari per migliorare i processi e l’efficienza della produzione. Sono anche stati fatti investimenti per favorire l’automazione di alcuni passaggi della lavorazione, in modo da rendere le condizioni di lavoro più favorevoli per i lavoratori.
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Grazie a questi nuovi investimenti, i membri della cooperativa sono stati capaci di intercettare nuovi clienti oltre a quelli che li avevano accompagnati durate il momento del fallimento. Sono così arrivati nuovi ordini e nuovi lavori da fare e la macchina degli affari sta cominciando a girare. Paolo Zucconi ammette che gli investimenti sono stati dispendiosi, ma necessari, visto quanro erano vecchi i macchinari precedenti, e adesso stanno recuperando i soldi spesi. I veri guadagni della cooperativa si potranno calcolare solo alla fine dell’anno prossimo, visto che la cooperativa ha comprato la fabbrica a giugno 2021 e, dopo una infinita fila di problemi burocratici, la produzione della nuova fabbrica è cominciata solo a settembre. I membri della cooperativa si dicono fiduciosi del nuovo corso della fabbrica, che per molti di loro rappresenta molto più che un luogo di lavoro.
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