Le storie di monete rare trovate per caso in casa e rivendute per migliaia di euro sono molte. In particolare le vecchie lire italiane, in particolari condizioni possono valere una fortuna. Ecco alcuni esempi che potreste provare a cercare in casa.
Con il passaggio dalla Lira italiana all’Euro nel 2002 non sono pochi quelli che hanno conservato, per ricordo personale o altri motivi, alcune monete del vecchio conio, e col senno di poi si può dire che sia stato un investimento. Non è sempre così, ma alcune vecchie monete che una volta potevano essere utilizzate per un gelato o una pizza, oggi possono valere migliaia di euro. La moneta di cui parleremo oggi è chiamata tra i collezionisti “100 lire Minerva”. Come si può immaginare, si tratta di una moneta del valore nominale di 100 lire, coniata in Acmonital tra il 1955 e il 1989, ha un diametro di 27,8 millimetri, un peso di 8 grammi e uno spessore di 2 millimetri. Al dritto la moneta presenta una testa di Italia con corona d’alloro, al verso, invece, è rappresentata Minerva con in pugno una lancia.
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Il valore delle monete cambia in base all’unicità della moneta stessa, se ha un conio particolarmente raro, o, ancora meglio, errori di conio, e al suo grado di conservazione. Nella numismatica esistono specifiche sigle per indicare lo stato di conservazione delle monete:
- FDC: Fior di conio, ovvero monete che non presentano segni di circolazione o comunque molto limitati, conservate nella maniera migliore con la brillantezza originale sulle superfici;
- SPL: Splendido, ovvero monete che hanno circolato pochissimo, con rilievi integri;
- BB: Bellissimo, ovvero monete che hanno circolato e hanno rilievi maggiori con segni di usura, anche se rimangono leggibili;
- MB: Molto bello, ovvero monete usurate con alcune parti non leggibili;
- B: Bello, ovvero monete lisce con la maggioranza dei rilievi scomparsi;
- D: Discreto, ovvero monete quasi completamente lisce con rilievi appena intuibili o con segni deturpanti
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Sapendo questo, la moneta 100 lire Minerva di prova del 1954 è di gran lunga quella con il valore più alto di tutte le monete dello stesso tipo. In quanto moneta di prova, ne sono stati coniati pochissimi esemplari e oggi una di queste monete in qualità Fior di Conio può valere fino a 3.000 euro.