Oltre a piccoli accorgimenti di risparmio da mettere in atto, può risultare utile cambiare fornitore di luce e gas
Un aumento del 61% per il gas e del 45% per l’elettricità, con una spesa complessiva su base annuale nel 2022 di 1.200 euro in più a famiglia. Aumenti che saranno forse calmierati dalle misure in atto, ma che comporteranno comunque una spesa di 770 euro in più a famiglia. Come reagire gli aumenti? Oltre a piccoli accorgimenti di risparmio da mettere in atto, può risultare utile cambiare fornitore di luce e gas. Grazie al mercato libero, ogni cliente potrà scegliere, in totale autonomia, il fornitore che reputa migliore. Nel mercato libero dell’energia, infatti, l’utente può decidere liberamente da quale venditore e a quali condizioni acquistare le forniture di luce e gas naturale, scegliendo l’offerta che ritiene più interessante per soddisfare le proprie esigenze.
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Dopo aver scelto tra le offerte disponibili, l’utente può sottoscrivere un nuovo contratto di fornitura che va a sostituire quello con il gestore precedente. Il compito di attivare la procedura di “switching”, cioè del cambio venditore, e di recedere il vecchio contratto spetta al nuovo venditore. Sarà poi il nuovo fornitore a comunicare al precedente gestore la chiusura del vecchio contratto. Per il passaggio effettivo dal vecchio al nuovo fornitore, occorre un lasso di tempo che varia da uno a due mesi. Se la procedura di switching viene attivata entro il giorno 10 del mese, il cambio di operatore decorrerà dal 1° giorno del mese successivo. In caso contrario ci sarà lo slittamento di un mese.
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Per quanto riguarda le forniture domestiche, se il contratto non viene stipulato presso uno sportello del nuovo venditore, la procedura di switching può essere attivata solo dopo che siano trascorsi i 14 giorni previsti per l’esercizio del diritto di ripensamento, ovviamente se applicabile. Quando ti viene proposta un’offerta, gli operatori devono fornire una scheda sintetica scritta con le informazioni chiave, tra cui la validità temporale del contratto e gli eventuali servizi aggiuntivi da pagare, ad esempio la polizza contro i rischi. Nella scheda ci sono anche gli indicatori sintetici di prezzo, con il costo per kilowattora di elettricità o per metro cubo di gas e la stima della spesa annua, al netto delle tasse. Se il fornitore decide di modificare le condizioni contrattuali, deve fornire un avviso almeno 3 mesi prima.
I clienti da presentare al nuovo gestore sono il documento di identità in corso di validità; il codice fiscale in corso di validità; il codice POD, nel caso della fornitura di luce, o del codice PDR, nel caso della fornitura di gas; il codice IBAN. Il cambio di gestore non comporta spese da dover pagare ma, in alcuni casi, potrebbe essere addebitato un deposito cauzionale, previsto anche nel caso di un nuovo allaccio; nel caso di subentro o in quelle di voltura
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