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Bonus casa, in alcuni casi sarà il Fisco a doverti dei soldi

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Tiziano Rugi

Possono verificarsi situazioni in cui spetti al Fisco dover rimborsare il contribuente che ha dimenticato di inserire una rata della detrazione del bonus casa in dichiarazione dei redditi.

Nel caso in cui un contribuente che ha sostenuto spese per lavori di ristrutturazione che ammettono il bonus del 50 per cento perda la vita, le quote residue di detrazione si trasferiscono per intero esclusivamente all’erede o agli eredi che conservano la detenzione materiale e diretta dell’immobile.

Il bonus del 50 per cento è un’agevolazione introdotta dal governo per permettere ai contribuenti di detrarre fino al 50 per cento delle spese di ristrutturazione di un immobile abitativo per un massimo di 96.000 euro. 

Questo vale, come chiarisce l’Agenzia delle Entrate, anche nel caso in cui non si tratti della propria abitazione principale. Può accadere che l’erede si dimentichi di inserire la rata di detrazione nel 730. È possibile presentare una dichiarazione integrativa per recuperare la rata della detrazione non inserita in dichiarazione dei redditi.

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Come recuperare la rata del bonus casa

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Il contribuente deve presentare una apposita dichiarazione integrativa ricorrendo al modello Redditi. Il limite previsto dalla legge è il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione originaria in cui andava indicata la rata della detrazione.

Ci sono, infine, due aspetti su cui conviene presentare attenzione. I crediti risultanti dalla dichiarazione integrativa presentata entro l’anno possono essere utilizzati già a partire dal giorno successivo a quello di presentazione del dichiarativo.

Invece, i crediti emergenti dalla dichiarazione ultrannuale, potranno invece essere utilizzati, se non richiesti a rimborso, in compensazione per eseguire il versamento di debiti maturati a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione integrativa.

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