Il Superbonus 110% è stato approvato fino al 2023 con delle importanti modifiche che ne faciliteranno l’accesso. Con la prossima Legge di Bilancio saranno tolti alcuni ostacoli per poter rendere migliore il Superbonus.
Da quando è partito, il Superbonus 110% ha sempre avuto un grosso problema che ha impedito a moltissime famiglie di poterlo richiedere. Il tetto dell’ISEE massimo a 25.000 euro per le famiglie con una casa monofamiliare o villetta ha tagliato le gambe alla misura, impedendole di raggiungere molti possibili beneficiari che ne avrebbero avuto bisogno. Dopo lunghe consultazioni e varie revisioni della direttiva che regolamenta la misura, Governo e parti politiche sono arrivate all’accordo comune di togliere il fastidioso requisito. Questo significa che tutti li lavori di casa per cui è stato richiesto il bonus a partire da giugno 2021 e che si concluderanno non oltre dicembre 2022, potranno usufruire del Superbonus 110%.
Leggi anche: Pensioni più basse a gennaio e febbraio, l’INPS annuncia la beffa
La prova di un accordo raggiunto tra l’esecutivo Draghi e i partiti è data dal fatto che nessun partito ha dato notizia di voler proporre singoli emendamenti per la misura del Superbonus 110%, lasciando al solo Governo la libertà di proporre un singolo emendamento con tutte le modifiche concordate. Questo atto mostra come entrambe le parti, Governo e partiti, siano parimenti intenzionati a mandare avanti la manovra economica della Legge di Bilancio 2022. A questo proposito, sembra che anche la proroga del Superbonus 110% per quei lavori eseguiti dal 2009 nelle aree colpite dai terremoti c’é massima convinzione: Il prolungamento sarà fino al 2025.
Leggi anche: Mille euro di multa se usi mille euro in contanti. Cosa devi ricordare dal 1 gennaio
Ci sono più incertezze su altri temi, in particolare per quanto riguarda il caro bollette. Su quel versante il Governo ha stanziato 2,8 miliardi di euro per rendere meno pesante l’impatto dei rincari, ma c’è ancora molta incertezza su quanto questo intervento possa effettivamente migliorare la situazione. Migliori notizie giungono invece dalla riforma dell’IRPEF, per cui il taglio per un anno dei contributi per i redditi fino a 35.000 euro è stato confermato. Si ha quindi la conferma della nuova formula con 4 aliquote: al 23% per i redditi fino a 15.000 euro; 25% per i proventi tra 15.000 e 28.000 euro; 35% per i redditi da 28.000 a 50.000 euro; 43% per i redditi superiori a 50.000 euro.