Se hai più di 60 anni potresti già iniziare a pensare al dopo. Ecco come andare in pensione con 20 anni di contributi
Quelli che stiamo vivendo sono gli ultimi giorni in cui si potrà usufruire di quota 100. Dal primo gennaio 2022, infatti, scatterà quota 102, il sistema che prevede la pensione per chi ha 64 anni di età e 38 di contributi.
Tuttavia, è arrivata una buona notizia per i lavoratori. È infatti prevista la possibilità di andare in pensione con 20 anni di contributi. Questo permetterà a chi ha 64 anni di anticipare di 3 anni, rispetto all’età ufficiale, l’uscita dal lavoro.
Grazie alla legge Dini del 1995, è prevista la possibilità di andare in pensione con 20 anni di contributi. La norma prevede che i lavoratori possano andare in pensione a 64 anni grazie all’assegno calcolato totalmente con il metodo contributivo.
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Per poter andare in pensione, quindi, serviranno 20 anni di contributi versati. Inoltre, l’importo liquidato dovrà risultare non inferiore a 2,8 volte il trattamento minimo. Parliamo quindi di 515,58€ per quanto riguarda quest’anno.
Potranno usufruire di questa possibilità quei lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi dal 1° gennaio 1996. Tuttavia, è possibile prendere in considerazione i contributi versati prima del ‘96, purché non superiori a 18 anni alla data del 31 dicembre 1995. In alternativa, si dovranno avere almeno 15 anni di contributi fino al 31 dicembre del 1995.
Abbiamo visto, quindi, che andare in pensione con 20 anni di contributi è possibile. Tuttavia vi è un importante limite riguardo l’importo minimo. Si parla di 2,8 volte il trattamento minimo, che corrisponde quindi ad un importo mensile non inferiore a 1.443,62€.
Per capire se è possibile accedere a questa forma di pensionamento anticipata è necessario controllare il montante contributivo. Si tratta del valore dei contributi versati e rivalutati ogni anno dall’INPS. Questo vuol dire che, se avete 64 anni di età, dovete necessariamente possedere circa 370.891,54€ accantonati.
Ai fini del calcolo contributivo, è applicato un coefficiente di trasformazione fissato al 5,06% per coloro che vanno in pensione a 64 anni nel biennio 2021-2022. Ciò che risulta dalla moltiplicazione viene suddiviso per 13 mensilità, il risultato sarà la determinazione dell’assegno mensile.
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Per chi ha 65 anni, il montante minimo per la richiesta della liquidazione della pensione con il contributivo passa a 359.522,22€. Mentre, per chi ha 66 anni, la cifra scende a 348.118,35€.
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