La situazione in Italia, per quanto riguarda il rapporto tra lavoratori e penisonati, è critica. Alcune pensioni rischiano di essere ritirate se non si trova una soluzione al problema del mercato del lavoro.
In questo periodo si è fatto molto parlare del problema delle pensioni. Il sistema previdenziale italiano aveva, e ha ancora, secondo alcuni, bisogno di una ristrutturazione che possa permettergli di incastrarsi con la situazione attuale del mercato del lavoro e dell’abbassamento demografico. Il problema più grande, però, è a monte. Il presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, lo ha messo in chiaro in un suo intervento di qualche giorno fa: il sistema costituito per il 2022 non può reggere per sempre. Il problema è nella paradossale situazione in cui per le pensioni lo Stato spende più di quanto guadagna, perché non ci sono abbastanza lavoratori a pagare le tasse per tutti.
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Il problema sta nel mercato del lavoro, troppo lento per i tempi che corrono. In Italia ci sono troppi disoccupati, che quindi non pagano i contributi all’INPS, ovviamente essenziali per il pagamento delle pensioni. In questo momento in Italia ci sono 20 milioni di pensionati e circa 23 milioni di lavoratori, un rapporto troppo sfavorevole tra chi percepisce la pensione dallo Stato e chi paga i contributi con cui lo Stato dovrebbe pagare tali pensioni. Consideriamo poi che molti dei contratti di lavoro di quei lavoratori sono contratti a tempo determinato, quindi che potrebbero scadere e non essere rinnovati in ogni momento, incrementando le fila dei disoccupati. In particolare per quanto riguarda i giovani, ci il problema della disoccupazione in Italia è molto preoccupante.
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L’altro grosso problema che mette a rischio le pensioni di tutti i pensionati d’Italia è il calo demografico. In Italia, proprio per la precarietà del lavoro a tempo determinato e la possibilità di rimanere senza un guadagno, si fanno sempre meno famiglie e sempre meno figli. Sempre meno figli significa un paese che progressivamente invecchia, con moltissimi lavoratori che vanno ad ingrossare il numero di pensionati già molto alto, con sempre meno lavoratori a sostenerli.