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Divieto di affitto e vendita delle case, l’Europa lascia l’iniziativa al Governo

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Riccardo Magliano

Il passaggio di informazioni dall’Unione Europea alla popolazione italiana subisce sempre il problema della barriera linguistica. Per questo motivo la notizia del divieto di vendita di case che consumano troppo è stata spiegata di nuovo.

La lotta ai consumi dell’UE sta però per colpire anche il mercato immobiliare, e con un un colpo tanto potente e pesante da far paura. Si parla del divieto assoluto di poter vendere o affittare case con un consumo medio superiore a una certa soglia. Il testo è ancora in bozza e probabilmente non potremo vederlo effettivamente attivo prima del 2027, mentre l’obbiettivo a lungo termine sarebbe fare in modo di avere solo edifici a emissioni zero per il 2050. Nel 2027 sarà introdotto il divieto per gli stati membri dell’Unione Europea permettere la vendita o l’affitto di unità immobiliari di classi inferiore alla E. Nel 2030 l’asticella dovrebbe alzarsi alla classe D, poi nel 2033 la classe sarà alzata a C. Si andrà più lentamente con gli appartamenti, che dovranno essere minimo di classe E dal 2030 per la vendita e l’affitto, minimo di classe D nel 2033 e minimo di classe C nel 2040.

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Il portavoce dell’Unione Europea Franz Timmermans ha dovuto spiegare nuovamente questa nuova direttiva annunciata il 14 dicembre direttamente in italiano. Questo perché il passaggio linguistico dall’inglese delle comunicazioni del’UE ha fatto passare sulla stampa italiana un messaggio un po’ distorto rispetto all’originale, portando l’opinione pubblica a rigettare in malo modo la direttiva, convinta che questa portasse l’Europa a sequestrare le case che hanno un tasso di consumo di energia troppo alto. La spiegazione di Timmermans dopo l’annuncio della direttiva arriva tempestiva a chiarire come le intenzioni di Bruxelles non sono affatto così estreme e la direttiva di non vendere o affittare case ad alto impatto energetico dovrà essere mediata dai governi.

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Sarà infatti il Governo italiano, così come ogni altro governo europeo, a stabilire le sanzioni per i trasgressori della direttiva. In Francia sanzioni di questo tipo sono già state pensate, mentre per quanto riguarda l’Italia si hanno ancora poche notizie su quali e quanto pesanti saranno le sanzioni per chi trasgredisce questa direttiva. L’opzione più probabile è quella di una super-IMU per le case sopra una certa soglia di consumo energetico, una tassa che lo Stato vorrebbe mettere da molto tempo, ma gli viene impedito da una opposizione trasversale degli elettori.

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